Simulato un attacco terroristico contro il porto di Venezia

VENEZIA. Simulato un attacco terroristico al porto di Venezia, ma il piano di azione della Polizia di Stato, studiato per questi casi, ha permesso di mettere in sicurezza l'intera area annientando ogni possibile pericolo. Esercitazione riuscita al Terminal crocieristico Isonzo, all'interno della Stazione Marittima di Venezia, ove si è ipotizzato che un gruppo di terroristi abbia avuto modo di piazzare un numero indeterminato di ordigni la cui deflagrazione avrebbe causato morti e feriti tra i numerosi passeggeri ed operatori portuali, ma anche ai soccorritori.
Ipotesi non da sottovalutare, visti i tempi, che la Polizia di Frontiera ha voluto prendere in considerazione, con un test sugli standard di sicurezza che presuppongono stretti tempi di reazione, in contesti emergenziali, da parte dei dispositivi di sicurezza. Vi hanno preso parte le unità specialistiche della Polizia di Stato, competenti nell'individuazione e neutralizzazione delle azioni di sabotaggio: squadre cinofili, squadre tiratori scelti, squadre sommozzatori, squadre artificieri. Nel corso dell'esercitazione, alle cui fasi salienti ha presenziato il Questore di Venezia, Angelo Sanna, i reparti speciali sono intervenuti per mettere testare le procedure tecniche di settore.
Le unità cinofile antiesplosivo sono state impiegate nell'attività di ricerca di ordigni esplosivi che hanno individuato nell'area Partenze del Terminal, nel parcheggio antistante e sotto il pontile di ormeggio. Le squadre Artificieri hanno provveduto, in condizioni di sicurezza, a far deflagrare le cariche esplosive con l'utilizzo di un robot specializzato. Le squadre Nautiche della Questura, invece, hanno fornito ausilio alle unità cinofile, simulando l'arrivo al Terminal dallo spazio lagunare. I Tiratoti Scelti hanno fornito protezione a distanza alle altre squadre operative, posizionandosi in diversi punti di osservazione. Il Team Sommozzatori ha assicurato copertura nello spazio acqueo, individuando un ordigno proprio sotto un pontile. Dall'alto, un elicottero della Polizia ha assicurato la protezione dello spazio aereo.
Si è trattata della prima esercitazione specialistica svolta nel porto di Venezia che ha visto il coinvolgimento di reparti provenienti anche da Bologna, Firenze, Padova, Trieste e Ronchi dei Legionari. Sono stati analizzati i tempi di reazione e di intervento, sottoponendo a severo controllo le procedure di coordinamento, al fine di ottimizzare la sinergia operativa e l'efficacia risolutiva delle emergenze, nonchè l'omogeneità dei protocolli operativi attraverso l'azione di raccordo svolta nel Triveneto della IV Zona Polizia di Frontiera di Udine. All'esercitazione hanno assistito altre forze di polizia, della Capitaneria di Porto, dell'Autorità Portuale, dei vigili del Fuoco, del Servizio 118, della Vtp, per consentire un utile scambio di esperienze.
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