«Sigarette elettroniche alle medie»

La scuola avvisa i genitori: troppi casi, controllate i vostri figli
Una sigaretta elettronica, 27 dicembre 2012. ANSA/CLAUDIO PERI
Una sigaretta elettronica, 27 dicembre 2012. ANSA/CLAUDIO PERI

SPINEA. Prime sigarette già alle medie, non è una novità. Adesso però tra i ragazzini di 11 anni spuntano anche le costose “sigarette elettroniche” e la scuola manda subito un avviso ai genitori degli alunni: «Controllateli».

Succede in una scuola media di Spinea di cui non scriveremo il nome a tutela dei minori, ma probabilmente il caso non è isolato.

La dirigenza dell’istituto comprensivo ha consegnato una circolare agli alunni, da girare a casa, in cui si segnalano casi di fumo a scuola anche con le moderne “e-cigarettes”, nate per chi vuole smettere, evidentemente diventate anche la nuova moda per sentirsi grandi.

Giro di vite anche all’interno dell’istituto, dove la dirigenza ha disposto maggiori e più severi controlli da parte del personale di servizio e degli insegnanti. «Sono pervenute segnalazioni sull’utilizzo da parte degli alunni di sigarette elettroniche a scuola e nelle vicinanze, all’inizio e al termine delle lezioni», si legge nella nota diramata dalla presidenza, «si invitano i genitori a vigilare per evitare che i propri figli siano coinvolti».

La scuola annuncia anche che aumenteranno i controlli da parte del personale perché sia rispettato il divieto di fumo in genere, che vige nell’istituto e che prevede sanzioni salate per i trasgressori. Che se comminate sarebbero in ogni caso pagate dai genitori dei minori.

«I docenti sono impegnati ogni anno, nell’ambito dei programmi di classe e di disciplina, a portare gli alunni a riflettere sulle conseguenze dannose del fumo», conclude la nota della dirigenza scolastica.

Reazioni contrastanti dalle famiglie: ai genitori che approvano la linea dura fanno da contraltare alcuni che protestano per il modo con cui è stato comunicato il problema: «Un avviso lasciato agli alunni da consegnare ai genitori, senza firma di avvenuta lettura», afferma un papà, «praticamente quasi inutile per i diretti interessati».

Filippo De Gaspari

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