Sicurezza, torna la protesta in via Desman

Zianigo. L’iniziativa era stata sospesa dopo 300 giorni: «Ma della pista ciclabile non si parla neanche»

ZIANIGO. Trecento giorni in strada non sono bastati. Nessuna risposta alle richieste di sicurezza dei residenti e con la campagna elettorale alle porte, il comitato Desman ha pensato di tornare a farsi sentire e riprendere la protesta. Da ieri mattina sono così tornati i rallentamenti nel tratto di provinciale tra Zianigo e Veternigo, con una decina di residenti in cammino a passo d’uomo, bici alla mano, lungo il ciglio della strada. Sarà così ogni giorno, nell’ora di punta del mattino, c’è da giurare almeno fino al voto amministrativo di primavera.

La mobilitazione torna in campo infatti dopo alcuni mesi di sospensione, decretata lo scorso anno al raggiungimento del trecentesimo giorno di protesta. «È il quarto anno che manifestiamo per chiedere sicurezza, una ciclabile a questo punto è dignità», afferma il portavoce Marino Dalle Fratte, che nel frattempo è diventato uno dei pilastri del Movimento cittadini di Mirano che candiderà a sindaco Stefano Tigani. «I cittadini hanno bisogno della strada per andare al lavoro, come le persone che hanno la necessità e il bisogno di percorrere in sicurezza il tragitto per andare a messa, a fare la spesa, socializzare e non rimanere bloccati in casa», prosegue Dalle Fratte, «la politica delle poltrone che conosciamo non si è degnata nemmeno di presentare una discussione nelle sedi che contano».

Lo scorso anno il comitato Desman presentò anche un esposto dopo l’incidente mortale che costò la vita a Tiziano Bovo all’incrocio con via Rio, alle porte di Veternigo. Nel frattempo i lavori sono iniziati solo nel centro della frazione salese, dove arriverà anche un tratto di ciclabile, ma lasciando esclusi i residenti prima e dopo, nei tratti forse più pericolosi della provinciale che collega Mirano al Padovano. (f.d.g.)

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