Sicurezza, niente soldi per la pista sulla Noalese
NOALE. Niente soldi per la pista ciclopedonale sulla strada regionale 515 Noalese, che avrebbe messo in sicurezza il tratto dalla zona industriale di Noale (via Pacinotti) a via Calvi a Briana. Un duro colpo per il Comune che sperava di mettere in sicurezza uno dei tratti più pericolosi, ma soprattutto per gli abitanti della zona. Brutta notizia per loro il fatto che in un recente incontro con i dirigenti di Veneto Strade, il sindaco Patrizia Andreotti è uscita dagli uffici di via Baseggio a Mestre con una notizia non confortante.
Della serie: ripassi più avanti. Più avanti non si sa, però, perché ad oggi non c’è ombra di quei 2 milioni e 150 mila euro. «È vero che a settembre 2013 era stato presentato il progetto ai residenti di Briana» spiega Andreotti «ma a Veneto Strade mi hanno risposto che si era davanti a un accordo di programma e, dunque, fondi per quell’ora non ce ne sono. A breve mi vedrò con il vice presidente del Veneto Marino Zorzato per capire come stanno le cose e poi vaglieremo un possibile piano B: quel tratto di strada non può rimanere com’è oggi».
Si pensava a un tracciato lungo un chilometro e 200 metri, largo 2,5 metri, che avrebbe sfruttato il fosso, costruendo una passerella a sbalzo. Per separarlo dalla strada, l’idea era di costruire un’aiuola larga un metro. C’era fiducia che si potesse cominciare in tempi rapidi: fatto l’adeguamento urbanistico, si sarebbe proseguito con il progetto esecutivo e poi il via ai cantieri, magari già nel 2014. «Invece allo stato attuale» continua Andreotti «abbiamo i soldi per il sottopasso di via Ongari ma non per la sicurezza della regionale». Si tratta di un pezzo di strada teatro di molti incidenti, anche mortali; l’obiettivo, dunque, era mettere in sicurezza i pedoni e i ciclisti, costretti a convivere con camion e auto che corrono a pochi centimetri di distanza. E gli stessi residenti di Briana non solo chiedevano la pista ciclopedonale ma si auguravano che fosse allungata fino al confine con il comune di Santa Maria di Sala.
Invece si dovrà ancora aspettare. Andreotti non esclude un piano B, anche sfruttando l’accordo con la Co.Ind, la fabbrica di via Noalese sud che progetta e produce cosmetici per conto terzi e ha chiesto di ampliarsi; l’intesa prevede, però, che l’azienda costruisca una pista ciclabile su via della Vernice, attraversi la Noalese e poi raggiunga via Asolo, via Fornace e il quartiere residenziale. «Stiamo cercando di capire come muoverci» continua Andreotti «anche per garantire una maggior sicurezza sulla regionale».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia