Sicurezza sul lavoro, sospesi 3 cantieri in provincia di Venezia: 15 aziende sanzionate
Controlli nei cantieri di Chioggia, Bibione e altre aree del veneziano: scoperte gravi violazioni sulla sicurezza sul lavoro, lavoratori in nero e attrezzature non a norma. Sospesi 3 cantieri e multe per 30.000 euro
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La mancanza delle misure di sicurezza, l’uso di attrezzature non conformi e l’impiego di lavoratori “in nero”. Un’importante operazione di controllo svolta nei giorni scorsi dai carabinieri del Nil (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Venezia, insieme al personale dell’arma territoriale, ha permesso di individuare gravi irregolarità in diversi settori di produzione di beni e servizi nella provincia.
I controlli, che hanno interessato le aree di Chioggia, Bibione, Santa Maria di Sala e San Michele al Tagliamento, hanno messo in luce numerose violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, soprattutto nei settori dell’autotrasporto, dell’edilizia e del commercio, portando alla sospensione di tre cantieri.
Ponteggi senza parapetti
Nel corso delle operazioni sono stati sanzionati 15 datori di lavoro responsabili di violazioni gravi, che mettono a rischio l’incolumità di numerosi dipendenti. Tra le infrazioni rilevate, spiccano la mancanza delle misure di sicurezza, leggi misure previste per evitare le cadute, come la mancanza di parapetti o le tavole fermapiedi nei ponteggi.
A volte si tratta di incuria, talvolta risparmio, o la convinzione che senza si accelerino i tempi lavorazione, aumentando di contro il rischio. E ancora l’uso di attrezzature non conformi. Dai martelli pneumatici alle motoseghe: sicurezze rimosse, mezzi usurati, non certificati, non revisionati per anni. Carrucole non più a norma e senza requisiti.
Nella lista, anche l’impiego di lavoratori “in nero”. In alcuni cantieri bengalesi marocchini e pakistani, in altri lavoratori dell’Est, romeni e moldavi per esempio.C
Cantieri sospesi
In particolare, sono stati sospesi 3 cantieri edili per gravi violazioni legate alla sicurezza. I lavoratori erano esposti a rischi di caduta dall’alto, manomissione delle attrezzature di sicurezza e assenza del Piano operativo di sicurezza, appunto, «condizioni assolutamente inaccettabili e pericolose per l’incolumità e la salute dei lavoratori», spiegano dal Nil. Le sanzioni ammontano a circa 30 mila euro. Per poter tornare a lavorare, dovranno mettersi in regola e attendere una nuova ispezione.
I dati
Nel 2024 i carabinieri del Nil di Venezia hanno ispezionato oltre 450 aziende. L’attività ha permesso di individuare 1.460 lavoratori, rilevando 41 casi di lavoro “in nero”. In risposta alle violazioni accertate, sono stati adottati 104 provvedimenti di sospensione delle attività d’impresa per gravi violazioni in materia di sicurezza e lavoro nero.
Oltre 700 mila euro l’importo delle ammende e sanzioni amministrative. Sono stati, inoltre, notificati 1.376 provvedimenti di prescrizione per violazioni in materia di sicurezza e 276 imprenditori sono stati denunciati alle Procure della Repubblica competenti.
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