Sicurezza in spiaggia: 11 mila interventi sul litorale
VENEZIA. Da maggio a settembre sono stati 11.079 gli interventi garantiti dal Suem-118 lungo tutto il litorale veneziano. Da Bibione a Chioggia, passando per Jesolo e il Lido di Venezia, gli uomini del soccorso medico si sono trovati ad affrontare ogni genere di eventualità, potendo contare su ambulanze, idroambulanze ed elicotteri a seconda delle varie circostanze che vanno dalle sindromi da annegamento agli incidenti stradali, fino agli infortuni domestici e i malori di varia natura. Si tratta di interventi eseguiti solo nelle località balneari, dove nel periodo estivo è massiccia la presenza di turisti e pendolari delle spiagge. Tutte le aree turistico-balneari del Veneziano impegnano il Suem-118 in questi cinque mesi, indipendentemente da quanti siano i turisti presenti, e l’Asl 12 veneziana ha un ruolo spesso decisivo sia sul fronte del coordinamento delle attività con la centrale operativa provinciale di Mestre, sia quale terminale delle operazioni con il trasporto dei casi più gravi negli ospedali di Mestre e Venezia.
Numeri. A guidare la lista è il comprensorio balneare di Chioggia con 2.535 interventi, seguito dal Lido di Venezia con 2.381 e da Jesolo con 2.357. Caorle ha visto i medici in azione 1.332 volte, Bibione 1.085 e Cavallino 980. Minore il lavoro sull’isola di Pellestrina (326) ed Eraclea (83). Circa il 12 per cento dell’attività, quindi più di 1.300 interventi, sono stati svolti dal Suem-118 direttamente sulle spiagge. Operazioni alle quali vanno comunque poi aggiunte quelle garantite da altri enti sanitari, a cominciare dal personale degli stabilimenti balneari o dal servizio dei vari ambulatori attivi sul territorio.
Elisoccorso. Nei casi particolarmente gravi è stato necessario attivare gli elicotteri che, guidati dalla centrale operativa del Suem-118 di Mestre, hanno raggiunto le località balneari decollando dall’ospedale di Treviso (Leone1) o da quello di Padova (Eli1). Il primo si è alzato in volo 73 volte, il secondo per 28. Ai 101 interventi primari, cioè sul luogo di un incidente, si aggiungono altri 53 interventi secondari per garantire trasporti da un ospedale all’altro per il trasferimento di persone che necessitavano di un altro livello di assistenza.
Missioni in volo. «Non tutte le 101 missioni primarie si sono concluse con il trasporto del paziente», spiega Roberto Bergamasco, coordinatore della centrale operativa del Suem-118 di Mestre, «perché in alcuni casi la vittima dell’incidente o dell’annegamento è deceduta sul posto, o perché trasportata in ospedale con altri mezzi. Con il volo o l’operazione che è stato interrotto con il rientro alla base. Resta il fatto che sono stati 46 i pazienti portati effettivamente in ospedale con l’elicottero, di cui 32 all’Angelo di Mestre e 4 al Civile di Venezia».
Per 21 volte gli elicotteri del Suem hanno dovuto trasportare persone con sindrome da annegamento e hanno contribuito a salvare le loro vite. In cinque casi (due a Caorle, uno a Bibione, Ca’ di Valle e Jesolo) non è purtroppo seguito il trasporto per il sopraggiunto decesso della persona.
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