Sicurezza in bici, si può fare di più

Viaggio con gli esperti europei tra i punti critici delle strade cittadine
Nella foto sopra la partenza del giro ricognitivo da viale Ancona A fianco il punto critico di via Genova A destra la pista di via Bembo
Nella foto sopra la partenza del giro ricognitivo da viale Ancona A fianco il punto critico di via Genova A destra la pista di via Bembo
 Un residente su cinque ormai sceglie la bicicletta per spostarsi in città. Un dato in continuo aumento. Nonostante i 100 chilometri di piste ciclabili e i Biciplan già previsti e in via di realizzazione, però, sono ancora molti i punti critici e gli interventi necessari per migliorare la sicurezza dei ciclisti mestrini. Alla Carbonifera si è parlato anche di questo ieri (e se ne parlerà anche oggi) nell'ambito del worskshop internazionale «Migliorare la cultura della ciclabilità nelle città» organizzato dalle Direzioni comunali alle Politiche internazionali e comunitarie e alla Mobilità nell'ambito di «Presto», il progetto europeo che promuove la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano.  
Champion city.
Mestre ha già avuto la piena sufficienza. «E ha tutte le carte in regola - è l'incoraggiamento del coordinatore del progetto rafael Urbanczyk - per far parte delle champion cities» ovvero di quelle città che hanno realizzato una perfetta integrazione di sistemi sostenibili. Oltre a parlare e confrontarsi su piani di parcheggio e promozione dell'uso delle bici, piste ciclabili, punti pericolosi, si è testato sul campo la sicurezza delle strade comunali. E lo si è fatto attraverso un'uscita in bici che ha coinvolto una trentina di partecipanti al convegno, tra i quali il coordinatore del progetto Biciplan Roberto di Bussolo e i referenti europei del progetto Presto.  
Punti critici.
Il percorso ha preso il via da viale Ancona. La pista c'é, ma già all'incrocio con via Torino la sicurezza va migliorata. Altro punto assai critico e pericoloso l'incrocio tra via genova e Corso del Popolo: una misura di sicurezza potrebbe presto prevdere un semaforo a chiamata. Particolarmente apprezzata dagli esperti stranieri la viabilità automobilistica, ciclabile e pedonale di via Dante, Felisati e Cavallotti. Dossi per rallentare le auto, piste ciclabili, sensi unici alternati e spazi dedicati creano una sorta di «area dedicata» ai ciclisti. Arrivati all'altezza di piazza Ferretto i ciclisti (mestrini, più che stranieri) continuano a trovare l'ostacolo dell'area pedonale. Già dalla bicicletta e, per attraversare la città sulla direttrice nord-sud, si procede a piedi. La soluzione è legata allo spostamento del mercato di via Fapanni e alla creazione di una pista ciclabile parallela. «Dovremo studiarla nel dettaglio, avendo l'accortezza di tenere conto della presenza di tanti negozi nell'area e quindi del possibile conflitto tra i ciclisti e i pedoni che entrano nei negozi» ha sottolineato Di Bussolo.  
Obiettivi.
«Per la nostra amministrazione - spiega il dirigente della Mobilità Loris Sartori - questo worshop rappresenta anche l'occasione per presentare quanto è stato fatto in questi anni per incentivare l'uso delle due ruote: i 100 chilometri di piste ciclabili, il bike sharing, la pianificazione strategica della ciclabilità garantita dal Biciplan 1 e 2 e tra un mese anche dal progetto del Biciplan 3, che si propone di collegare i percorsi ciclabili esistenti sia in ambito comunale che intercomunale». Il progetto coinvolge infatti anche i Comuni di Spinea, Mira, Mogliano, Quarto d'Altino, Martellago.

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