Sicurezza, Brugnaro rilancia «Più poteri dal governo ai sindaci»

Trecento persone al dibattito in piazza Ferretto a cui hanno partecipato anche Tosi, Manildo e Variati. «Germania e Francia hanno chiuso le frontiere? Facciamolo anche noi, dall’Adriatico al Mediterraneo»

MESTRE. Luigi Brugnaro ha rilanciato le sue ricette per la sicurezza in città, venerdì sera in piazza Ferretto davanti a 300 persone al dibattito con i sindaci (presenti Achille Variati sindaco di Vicenza, Giovanni Manildo sindaco di Treviso e Flavio Tosi sindaco di Verona) al Festival della Politica. Dopo il discorso del primo cittadino di Venezia, alle 21.20, uno straniero ha chiesto la parola ma il moderatore Luigi Bacialli gliel'ha negata. L'uomo, che si è messo a protestare rumorosamente, è stato portato via dagli agenti di polizia. Riportata la tranquillità, il dibattito è proseguito.

Il numero uno di Ca' Farsetti in sintesi ha riproposto la sua richiesta di ampliare i poteri speciali di polizia del Comune. «Abbiamo chiesto al governo», ha detto Brugnaro, «che il sindaco possa gestire i reati minimi. Uno è saltato sopra un taxi da un ponte, un altro ha fatto la pipì contro un muro. Il problema è che non abbiamo il potere di tenere gli autori di questi fatti in cella per una notte. Una volta gli stranieri arrivavano in Italia per poi andarsene in Germania e Francia. Ora questi Paesi hanno chiuso le frontiere e quindi rimangono nel nostro Paese. Credo che costituirebbe un vero deterrente la possibilità di chiudere le persone che creano problemi in cella di sicurezza e di liberarle il giorno dietro il rilascio di una cauzione di 500 euro. Il ministro Orlando ha detto che non si può fare perché si tratterebbe di un uso di poteri di polizia simili a quelli che sono stati usati durante il fascismo ma non c'entra niente».

Per Brugnaro, però, la questione non è chiusa. «Magari inviterò i sindaci a Venezia per cercare di affrontare insieme la questione del dare più poteri ai primi cittadini». Il sindaco Tosi ha dato in qualche modo man forte a Bugnaro sottolineando la difficoltà per i sindaci di colpire l’accattonaggio attraverso le multe, che spesso - come succede anche a Venezia – non vengono pagate

Quanto ai problemi dell’immigrazione per Brugnaro «in Italia si devono chiudere le frontiere, a cominciare dall'Adriatico e dal resto del Mediterraneo per impedire che arrivino tutte queste persone dalla Libia e da altri Paesi».

Di tutt’altro avviso Variati e Manildo per i quali «deve essere l’Europa ad affrontare la questione, confrontandosi con la Libia» e non i singoli Paesi, tanto meno i sindaci.

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