Sicurezza a Castello il prefetto esaminerà l’appello dei residenti

Le richieste contenute nella lettera corredata da 1200 firme saranno esaminate nel Cosp della prossima settimana
L’appello per una maggiore sicurezza a Castello è stato accolto dal prefetto Carlo Boffi che porterà la questione in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, la prossima settimana. Non è stato possibile questa settimana perché ci sono altre questioni da affrontare: l’arrivo del Presidente Mattarella e la due giorni di manifestazioni dei “NoGrandiNavi”.


Solo in sede di Comitato sarà deciso quali interventi attuare per dare una risposta concreta ai 1200 cittadini che hanno firmato la petizione presentata in Prefettura, ma pure al sindaco.


Scrivono gli abitanti di Castello nella petizione: «Non viene assicurata a questa zona l’attenzione che, invece, hanno le aree più in vista della città, a partire dall’area marciana. Attenzioni che vanno dal decoro urbano ai servizi, ma soprattutto alla sicurezza». Il riferimento è alla zona compresa tra via Garibaldi, Seco Marina, San Pietro e di Sant’Elena, Le firme sono stati raccolte in quindici giorni. Inoltre da mesi è attivo - e funziona bene - un gruppo su Whatsapp per segnalazioni e messaggi tra i residenti.


«Vi sono stati furti nelle abitazioni e altri sono stati scongiurati solo grazie all’attenzione e alla solidarietà di noi residenti che ci siamo in qualche modo attrezzati, tenendoci costantemente in allerta reciproca» continua la petizione «Siamo stati obbligati a questa forma di autocontrollo, un senso civico che vorremmo fosse in ausilio alle forze di polizia che invece si vedono in zona quasi solo in occasione di eventi particolari legati a lla vicina Biennale d’Arte. Settimane intere senza vedere una sola pattuglia di qualsivoglia forza di polizia e, da ultimo, è stata chiusa la vicina sezione di Castello della polizia locale dopo una lenta e costante agonia».


I residenti denunciano svariati furti in abitazione negli ultimi mesi, anche in pieno giorno, e continui “sopralluoghi” da parte di giovani donne che facendo finta di essere turiste, in realtà fotografano obiettivi potenziali e studiano i prossimi colpi. «Le persone dedite ai furti ormai le conosciamo e cerchiamo di tenerle lontane per quanto possibile. L’approccio non è mai sopra le righe, ma temiamo che esasperazione, indignazione e paura possano sfociare in rabbia incontrollata», prosegue la petizione nella quale si ricorda che in zona vivono molti anziani “vittime di raggiri”.


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