«Siamo distrutti» il dolore senza fine dei genitori di Anna ancora increduli
SOTTOMARINA. «Sono distrutto. Un fulmine a ciel sereno». Papà Stefano e mamma Rosy sono ancora increduli di fronte alla tragedia che ha portato via la loro piccola Anna. Chi li ha sentiti in questi giorni racconta di due genitori chiusi nel loro enorme dolore. Mamma Rosy si è rifugiata a Civè da alcuni parenti. Papà Stefano, molto conosciuto per la sua attività commerciale, non riesce ancora a dare un senso a quanto successo.
In attesa che l’autopsia chiarisca le cause del decesso della 19enne Anna Boscolo Berto, avvenuto nella notte tra domenica e lunedì, le testimonianze di chi la conosceva descrivono una ragazza sensibile, solare e molto attiva nella chiesa, nello sport e nel volontariato.
Si fa sempre più avanti l’ipotesi che la giovane sia stata vittima di brutte compagnie che aveva iniziato a frequentare da poco.
«Anna mi aveva chiamato pochi giorni fa», racconta il parroco della chiesa di San Martino don Pierangelo Laurenti, «dicendomi che aveva voglia di partecipare a un camposcuola, dopo due anni di assenza. In quel momento però il turno più vicino era già completo, così le consigliai di venire con il gruppo di ragazzi di terza media. Aveva voglia di tornare a respirare l’aria della parrocchia che, in fondo, considerava casa sua. Quando ha saputo che, nonostante non fosse più un’animatrice, avrebbe potuto ugualmente partecipare, era entusiasta. Il mese scorso aveva anche partecipato al camposcuola a Lorenzago di Cadore».
La ragazza, con un prozio sacerdote, si stava riavvicinando alla chiesa. «Mi aveva anche chiesto di tornare a settembre a cantare nel coro, come aveva fatto, con la sua bellissima voce, per tanti anni», conclude, «Oggi invece siamo qui a piangere questo dramma. Posso pensare che lei si sia fidata ingenuamente di queste amicizie» .
Anna studiava Mediazione linguistica al Campus Ciels di Padova, aveva appena dato due esami di cinese. Amava lo studio, come il canto, gli animali e lo sport.
«È emersa un’immagine di Anna che non la rispecchia», afferma un amico che abita davanti a casa sua e che la conosce fin da piccola «Anna aveva delle grandi passioni, il kickboxing e il canto. Aveva anche un gruppo nella chiesa di San Martin». La ragazza è stata trovata esanime a casa di Francesco Ravagnan, dopo aver passato una serata anche con il fidanzato Leonardo Scarpa. «Anna cantava in un gruppo nella chiesa di San Martin» prosegue specificando però che la relazione con il giovane era all’inizio «Non posso credere che sia finita così. Credo che stesse attraversando un momento di debolezza perché ho fatto l’animatore con lei per anni ed era una ragazza pulita».
La mamma di un’amica che la conosce da quando è piccola ricorda la sua grande passione per gli animali: «Faceva la volontaria per un canile dell’Apa e si era fatta benvolere da tutti, poi è arrivata anche la mamma Rosi» spiega «Aveva una voce bellissima, cantava l’Ave Maria in chiesa ed era stupenda». Sembra che comunque a Padova avesse conosciute persone non raccomandabili. «Non voglio che il suo nome venga infangato. Anna era una ragazza meravigliosa, anzi è perché la sento ancora qui tra noi». —
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