Si tuffa nell’acqua bassa e rischia la paralisi
JESOLO.
Si tuffa nell'acqua ancora bassa, rischia la paralisi un 38enne residente nella provincia di Verona. Ieri mattina era sulla spiaggia del lido di Jesolo in corrispondenza della torretta 16, vicino a piazza Trieste. Ha fatto un tuffo con capriola, ma la sua testa ha battuto sulla sabbia, insaccandosi.
Risultato, lesione grave alla vertebra C6 e intervento degli assistenti al salvataggio e dell'ambulanza del 118 che lo hanno portato delicatamente a riva. Il 38enne in vacanza a Jesolo, residente a Negrar in provincia di Verona, è giunto al pronto soccorso in pochi minuti. Il medico, il dottor Fausto De Ferra, ha disposto tutti gli esami del caso e poi formulato la diagnosi sulla lesione della vertebra. È stato immediatamente trasferito in autoambulanza, una volta stabilizzato, all'ospedale di Mestre e ricoverato per l'eventuale intervento chirurgico. Ha rischiato la paralisi, ma i sanitari ritengono abbia buone possibilità di guarire senza lesioni permanenti.
Daniele Bison, consigliere comunale che fu anche promotore del progetto di vacanze sicure a Jesolo, è molto preoccupato: «L'incidente in mare di ieri dimostra che non solo il tuffo dal pontile è pericoloso, ma anche una bravata vicino alla riva. Un episodio sul quale dobbiamo riflettere perché non accada più, visto che tanti giovani spesso si cimentano in queste prodezze che rischiano di rovinare la vita per sempre».
E infatti, il direttore generale dell'Asl 10, Carlo Bramezza, sta pensando a una serie di iniziative per la sensibilizzazione dei turisti, perché capiscano quanto sia pericoloso tuffarsi da un pontile, o anche gettarsi in mare in acqua bassa con la sabbia che spesso è più pericolosa di uno scoglio. (g.ca.)
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