Si tuffa nell’acqua bassa doppia frattura cervicale
JESOLO. Tuffo dal pontile, rischia la vita un trentenne trevigiano, L.L. ieri in spiaggia al lido di Jesolo, sull’arenile di piazza Milano. Si aggiunge così uno dei tanti casi di tragedia scampata, oltre a quelli che purtroppo si sono consumati in passato, a seguito di un tuffo spericolato dalle costruzioni di legno protese verso il mare per proteggere la spiaggia dall’erosione.
L’episodio è accaduto ieri verso le 15, quando il trentenne si sarebbe appunto gettato dal pontile per un tuffo in acqua troppo bassa. Ha subito una grave contrattura dopo aver battuto la testa sulla sabbia, come avviene in questi casi quando il colpo alla testa avviene con il contatto sulla sabbia compatta. È riemerso subito e ha chiesto aiuto, visibilmente in difficoltà. Altri bagnanti sono accorsi assieme ai guardiaspiagge della Jesolo Turismo che osservavano l’arenile lo specchio di mare dalle torrette del salvataggio. Sul posto è giunta dopo pochi minuti l’autoambulanza del 118 che ha trasportato d’urgenza il ferito all’ospedale di Jesolo, reparto di pronto soccorso dopo averlo messo in sicurezza sulla barella dell'autolettiga. Il medico di turno al Pronto soccorso, dottor Fausto De Ferra, ha subito richiesto una Tac che ha accertato una doppia frattura cervicale piuttosto seria. Parlava ed era comunque cosciente e riusciva anche compiere i movimenti con le gambe, escludendo al momento delle paralisi.
Pare che non abbia riportato infine gravi ferite o lesioni permanenti, anche se ha rischiato molto, addirittura di perdere l’uso degli arti inferiori come è già accaduto in questi casi. Nel pomeriggio i sanitari di Jesolo hanno disposto il trasferimento all’ ospedale di Mestre dove è ora ricoverato in osservazione.
Giovanni Cagnassi
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