Si tuffa e salva il fratello caduto dal peschereccio
Chioggia. Incidente ieri mattina all’imbarcazione Oceania III: una cima si stacca e colpisce due marinai, uno cade in acqua. Entrambi feriti, soccorsi in ospedale
Nuova Scintilla 15/5/2011 .Chioggia: nuova motovedetta in dotazione della Capitaneria di Porto
CHIOGGIA. Salvato dall’abnegazione e dal coraggio del fratello che si è tuffato in mare, vestito da lavoro, pur di aiutarlo. È finita bene la disavventura dell’equipaggio (due fratelli di 67 e 63 anni e un figlio-nipote rispettivamente dell’uno e dell’altro) di un’imbarcazione chioggiotta, la Oceania III, che ieri mattina, all’altezza di Malamocco, si è trovata in difficoltà.
La barca, che pratica la raccolta dei fasolari, verso le 10, era in fase di rientro. Nel corso delle manovre qualcosa (la Capitaneria di porto sta ancora eseguendo gli accertamenti) è andato storto e una cima (strappata o slegata) ha colpito due membri dell’equipaggio, facendo cadere in acqua il minore dei due fratelli. Questi, a causa del pesante abbigliamento da lavoro e del colpo che aveva subìto, non ce la faceva a stare a galla e chiedeva aiuto. Il fratello maggiore, che non era stato colpito dalla cima, si è buttato in mare, senza esitazioni, nonostante fosse anche lui vestito pesantemente e, quindi, impacciato a nuotare, per soccorrerlo, mentre il più giovane dell’equipaggio, rimasto a bordo, ha lanciato verso di loro cime e galleggianti per farli risalire.
Sono stati minuti drammatici, perché i due fratelli dovevano fare molta fatica per non affondare e le energie avrebbero potuto venirgli meno in ogni momento. Anche il marinaio a bordo, che era stato colpito, alla coscia, dalla cima impazzita non era nel pieno delle sue forze e doveva dividersi tra dare l’aiuto possibile ai parenti e la necessità di chiamare i soccorsi. Ciononostante è riuscito a lanciare il mayday sul canale radio 16 d’emergenza e ad aiutare padre e zio a risalire a bordo.
La sua chiamata di soccorso era stata raccolta, intanto, da altre imbarcazioni che si trovavano nei pressi e dalla Capitaneria di porto di Chioggia (più vicina, pur essendo la zona di competenza di Venezia) che ha inviato una motovedetta con a bordo anche personale del Suem, secondo i protocolli da tempo collaudati.
Nel giro di mezzora tutti i soccorritori erano già sul posto e hanno potuto sincerarsi delle condizioni del marinaio finito in acqua, che accusava forti dolori al petto, probabilmente dovuti alla rottura di una o più costole. L’altro ferito, invece, presentava un’abrasione, anche profonda, alla coscia, ma era in grado di camminare.
I due infortunati, il più grave con una barella, sono stati caricati sulla motovedetta e portati all’approdo di piazza Vigo, dove li aspettava un’ambulanza per condurli al Pronto soccorso, per le cure del caso.
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