Si toccava nel pullman denunciato esibizionista

San Donà. Alcune studentesse molestate hanno avvisato i carabinieri I militari hanno teso una trappola con la collaborazione dell’Atvo

Molesta le ragazzine negli autobus mentre si recano a scuola, denunciato un operaio trentenne residente nel Trevigiano. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di San Donà, una volta individuato, gli hanno contestato il reato di atti osceni.

Alcune studentesse che si recano a scuola a San Donà, la maggior parte delle quali minorenni, si erano confidate con una docente dopo gli episodi vissuti in autobus che le avevano terrorizzate. L'uomo le aveva avvicinate, denudandosi e masturbandosi guardandole insistentemente senza fare altro. Non le aveva toccate, o cercato di fermarle. Si era limitato a toccarsi, provocando in loro un certo turbamento e paura. Il maniaco, nell’ultimo mese, e in almeno due distinte occasioni, era salito a bordo dell’autobus che la mattina trasporta gli studenti lungo la tratta Treviso-San Donà e, dopo essersi seduto negli ultimi posti in fondo al mezzo pubblico, aveva iniziato a masturbarsi alla presenza delle giovani studentesse sedute sui sedili vicini. Le stesse che hanno denunciato tutto ai carabinieri di San Donà, consigliate anche dalla docente, che insegna in una scuola tecnica, che le ha convinte a non lasciare impunito quell'uomo. Raccolte le segnalazioni delle ragazze, tra cui anche quella di una minorenne, i militari hanno accertato che l’uomo saliva a bordo dell’autobus a Treviso ed era solito scendere a Fossalta di Piave. Lo scorso mercoledì mattina è scattata la trappola per identificare il responsabile degli atti osceni. A bordo della corsa di linea, l’azienda di trasporto Atvo aveva fatto salire un controllore che non indossava la consueta uniforme e si era mescolato ai trasportati. Una volta certo che il maniaco era seduto tra i passeggeri, ha contattato la centrale operativa dei Carabinieri di San Donà, che ha inviato una pattuglia per fermarlo appena sceso alla fermata di Fossalta di Piave. Identificato, accompagnato negli uffici di via Carbonera, è stato deferito in stato di libertà per il reato di “atti osceni”.

L’uomo che quella mattina, prima di essere bloccato a Fossalta, non aveva commesso alcun atto contrario alla pubblica decenza lungo l’itinerario, non ha fornito una spiegazione per motivare il suo comportamento. Ora dovrà attendere le decisioni del pubblico ministero e, successivamente, rispondere davanti al giudice della sua condotta che ha turbato le ragazze.

Giovanni Cagnassi

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