Si spegne la Lanterna Magica: addio ai giochi “intelligenti”
VENEZIA. Il cento storico veneziano perde un altro dei suoi riferimenti culturali storici e entro fine mese dovrà dire addio alla vetrina che, con i suoi giochi per bambini e adulti, è stata il punto di riferimento ludico per intere generazioni nonché l’ultimo negozio di giocattoli rimasto in attività. Con il 30 settembre chiude i battenti la Lanterna magica, lo storico negozio di giochi di campo San Barnaba che da venti anni ha rappresentato il “gioco intelligente” nel centro storico sotto la guida delle due titolari, Beatrice Di Fonzo e Manuela Bueti.
Le motivazioni sono, purtroppo quelle che si sentono troppo spesso a Venezia: affitti troppo alti, vendite in calo, concorrenza via internet, ma – almeno in questo caso – c’è per fortuna anche la voglia di rimettersi in gioco, magari cercando uno spazio più consono alle esigenze di chi vuole portare cultura non solo ludica in citta.
Ed è proprio Beatrice, dando l’annuncio della imminente chiusura, a fornire spiegazioni più chiare. «Chiudiamo semplicemente perché in questo modo, in questo spazio, in questo momento, non riusciamo più a continuare. Questo stop temporaneo ci destabilizza, ci fa arrabbiare, ci demoralizza, ma passerà e lascia già spazio a nuove idee. Restiamo delle inguaribili ottimiste (solo gli ottimisti vendono giocattoli) e non vogliamo chiudere in un cassetto tutta l'esperienza maturata».
Fin da ora, dunque, parte la ricerca per uno spazio diverso, dove magari coniugare vendita e attività culturali, ma per adesso Venezia perde l’ultimo baluardo del gioco, proprio quando finalmente si intitola in altro punto della città ai “giocattoli” un ponte. Nel corso dei vent’anni di attività, li negozio di campo san Barnaba era diventato un punto di riferimento per i molti appassionati ludici veneziani, con il piano terra dedicato alla creatività soprattutto per i più piccoli e il primo piano ricco di giochi di società.
Non era difficile, inoltre, al suo interno imbattersi in autori famosi (Marco Maggi e Francesco Nepitello, per anni parte dello staff, ma anche Leo Colovini e Dario De Toffoli) o in giocatori che, con gli anni e l’esperienza comune, poi a loro volta erano diventati creatori. «Dopo venti anni di attività - dice ancora Beatrice, - Venezia, le famiglie con i bambini diventati poi ragazzi, ci hanno dato tantissimo e questo per noi è un regalo prezioso e immenso.
Questa enorme quantità di affetto ricevuta, non vogliamo trasformarla in un dramma, perché non è un dramma se Lanterna Magica chiude. I drammi sono ben altri, e noi non intendiamo certo chiudere qua la nostra avventura». Per ora, però, in attesa di un ritorno che si spera rapido, il 30 settembre la “vetrina delle meraviglie” si abbasserà su un campo che, dopo la recente scomparsa di “Franco Libri”, culturalmente si fa molto più povero. —
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