Si schianta in moto e precipita nel canale a Camponogara

È successo in via Volta. La vittima è Roberto Vangelista, 55 anni, del posto. Ha perso il controllo della sua Guzzi ed è finito in una canaletta

CAMPONOGARA. Tragedia della strada nella notte fra sabato e domenica a Calcroci di Camponogara. Roberto Vangelista, muratore di 55 anni, è uscito di strada con la sua moto centrando il guardrail e poi finendo in una canaletta. È morto poco dopo l’arrivo dei soccorsi a causa delle ferite riportate nell’impatto. Sabato sera era uscito con la moto per passare una serata con gli amici, e tornando verso casa – risiedeva al civico 4 di via Puccini a Prozzolo – ha imboccato via Volta, una strada che si trova fra Calcroci e Camponogara. L’uomo, verso l’ una meno un quarto, transitava a velocità moderata in sella alla sua moto Guzzi di grossa cilindrata, ma per cause ancora da chiarire ha perso il controllo del mezzo ed è finito prima contro il guardrail e poi è precipitato nella canaletta adiacente.

Terribili le conseguenze dell’impatto, nonostante il cinquantacinquenne portasse regolarmente il casco. L’uomo infatti è rovinato sull’argine della canaletta, ed è stato subito soccorso da un automobilista in transito che è passato di lì poco dopo e si è accorso dell’incidente. L’uomo si è subito reso conto che le condizioni di Roberto Vangelista erano disperate: respirava debolmente ed era privo di coscienza. In poco tempo sono arrivati sul posto i vigili del fuoco della caserma di Mira che hanno portato in strada il ferito per consentire le cure dei soccorsi sanitari. Soccorsi che nel frattempo erano giunti dall’ospedale di Dolo. I medici e gli operatori del 118 però, nonostante abbiano tentato di tutto per stabilizzarne le condizioni, non sono riusciti a evitare il decesso del 55 enne, che è sopraggiunto pochi minuti dopo il loro arrivo. Sul posto è arrivata anche una pattuglia dei carabinieri della tenenza di Dolo che hanno fatto i rilievi del caso. La moto semidistrutta di Roberto Vangelista è stata posta sotto sequestro.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia