Si rompe la nuova Tac caos in due ospedali
Si rompe la Tac, due ospedali in tilt. I pazienti che avevano necessità dell'esame di tomografia computerizzata, metodica diagnostica per immagini, sono stati trasferiti in autoambulanza tra Portogruaro e Mestre. Il sofisticato apparecchio, arrivato a San Donà e costato migliaia di euro, si è infatti rotto nei giorni scorsi, precipitando nel caos gli ospedali di San Donà e di Jesolo. L’Asl è corsa ai ripari mobilitando i trasporti di emergenza.
Nei prossimi giorni sarà trovata una soluzione, accertando la natura tecnica del problema accusato dall'apparato.
Intanto imperversa la questione ospedale unico per tutto il Veneto Orientale, con la bilancia che oscilla tra San Donà di Piave e Portogruaro, al centro del dibattito politico dopo l'approvazione delle schede regionali. Oggi si riunirà la conferenza dei sindaci del Veneto Orientale per eleggere il nuovo presidente che succederà al sindaco di Torre di Mosto, Camillo Paludetto. E la questione sanità sarà nuovamente sul tappeto. Le schede hanno garantito Portogruaro, dato certezze a San Donà anche per un polo chirurgico e ortopedico, a Jesolo per la riabilitazione e pronto soccorso, ma senza i posti letto richiesti in più. È chiaro che l'obiettivo di Zaia è un ospedale unico per il Veneto Orientale, il governatore del Veneto ha nel direttore generale Carlo Bramezza il braccio operativo.
Il sindaco di Portogruaro, Antonio Bertoncello, forse per la prima volta si espone: «Non sono contrario alla soluzione dell'ospedale unico», dice, «come forse qualcuno ha male inteso. Ci sono però delle priorità, dei problemi da risolvere. Penso agli ospedali di comunità, alla questione Jesolo da affrontare seriamente, alla situazione della casa di cura Rizzola di San Donà che resta sempre la quarta struttura sanitaria. Insomma, una volta che avremo chiare le idee su tutti questi aspetti, allora potremo parlare di ospedale unico per il Veneto Orientale».
L'ex onorevole Luciano Falcier, che fu anche ai vertici dell'Asl, ha una sua idea in merito all'ospedale unico: «Spesso l'ottimo è nemico del bene», dice, «io credo che Portogruaro debba essere rafforzato quale argine verso le fughe in Friuli, mentre San Donà e Jesolo andrebbero unite, mantenendo un pronto soccorso a Jesolo per le emergenza sul litorale. Quattro ospedali sono troppi, visto che la proposta di far gestire Jesolo dalla casa di cura Rizzola non è andata purtroppo in porto a suo tempo».
Giovanni Cagnassi
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia