Si intascava i soldi delle polizze Agente denunciato per truffa

SOTTOMARINA. Almeno settanta automobilisti che giravano senza copertura assicurativa, perché il premio della loro polizza, regolarmente pagato, se lo era intascato il subagente. L'hanno scoperto i carabinieri, durante un controllo di routine, e il furbetto che si sarebbe impossessato dei soldi potrebbe passare alla storia come il più giovane truffatore chioggiotto di sempre, dato che ha solo 21 anni. Matteo Biston conduce la sub agenzia della Hdi Assicurazioni, con ufficio in via Colombo, da poco più di un anno.
Un'impresa in cui si è, probabilmente, gettato anima e corpo con tanto di profilo facebook dell'agenzia, per entrare in un mercato, le assicurazioni auto low cost, che promette bene, in questi tempi di crisi. Se l'idea gli sia venuta perché il settore “tirava” poco o perché “tirava” fin troppo e i guadagni potevano crescere rapidamente, è una cosa che potrà spiegare solo lui. Sta di fatto che il giovane, ad un certo punto, ha cominciato a incassare i premi, rilasciando ai contraenti il regolare contrassegno e il contratto, ma senza versare i soldi alla società assicurativa. Per il mancato versamento trovava svariate giustificazioni: vendita all'estero dell'auto, demolizione, ecc. tutte evenienze che, stranamente, si verificavano pochissimi giorni dopo la stipula dell'assicurazione. Ma non è stata questa stranezza a rivelare la truffa. Se ne sono accorti i carabinieri che, dopo un controllo stradale di routine, hanno verificato la copertura assicurativa di un automobilista alla banca dati dell'Ania, l'associazione di tutte le imprese del settore. Si tratta di una misura precauzionale usata, a campione, contro i falsi tagliandi assicurativi che, in quel caso, appariva un semplice pro forma. Invece è saltato fuori che l'automobilista non era assicurato, anche se tutti i suoi documenti apparivano in regola. Di qui è partito l'accertamento sulle altre auto di famiglia, anch'esse assicurate dallo stesso sub agente Hdi: inesistenti anche quelle polizze. Ulteriori controlli su altri clienti hanno portato allo stesso risultato: polizza pagata, ma assicurazione inesistente. I militari, quindi, hanno perquisito domicilio e ufficio dI Biston, trovando, oltre a molti contratti intestati, per lo più, a cittadini di Chioggia, un sacco di plastica con numerosi frammenti di certificati e contrassegni tagliati e stracciati (forse con l'intenzione di disfarsene in seguito) da cui è stato ricostruito il presunto meccanismo truffaldino. Il giovane è stato denunciato per truffa e appropriazione indebita aggravate e falso ideologico. Ora i carabinieri invitano tutti coloro che si fossero assicurati in quell'agenzia a recarsi in comando per le verifiche del caso. Da parte sua il legale di Biston nega ogni addebito: «Il mio cliente non ha truffato nessuno». L'avvocato Giorgio Muccio difende il giovane dalle accuse dei carabinieri. «Le polizze sotto esame», dice Muccio, «sono 62 (per circa 30 mila euro) e non ce ne sono altre. Si tratta di errori dovuti all'inesperienza del ragazzo con il sistema informatico, già segnalati alla società assicuratrice prima dell'inizio delle indagini. Abbiamo consegnato la documentazione proprio ai carabinieri in occasione della perquisizione e nessun automobilista è mai stato privo di copertura. Le accuse (tutte ancora da dimostrare) come risultano dal mandato di perquisizione, sono la truffa semplice (non aggravata), la falsità in scrittura privata e non c'è l'appropriazione indebita».
Diego Degan
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