Si indaga su dieci giorni sospetti
Ci sono almeno una decina di giorni del 2011 in cui il primario Sandro Bordin era presente in ospedale, al Santi Giovanni e Paolo, e contemporaneamente alla Fisiomed di Vicenza e al San Camillo degli Alberoni: gli investigatori del Nucleo di Polizia tributaria non hanno dubbi su questo, c’è il cellulare a tradire il noto medico, promosso direttore del Dipartimento chirurgico del nosocomio veneziano dall’ex direttore dell’Asl 12 Antonio Padoan. In quei dieci giorni, infatti, Bordin risulta presente durante la mattina in ospedale e contemporaneamente c’è il suo telefonino che funziona a Vicenza o al Lido, a dimostrarlo ci sono i tabulati telefonici acquisiti dal pubblico ministero Stefano Buccini. Tra l’altro, il primario da tempo ha scelto di prestare la sua opera soltanto all’interno della struttura pubblica e non può, quindi, prestare la sua opera in strutture private o svolgere la libera professione. Lavoro da anni in quelle strutture sulla base di una convenzione dell’Als 12» ha spiegato ai giornalisti a parziale giustificazione Bordin, in realtà da almeno due anni Fisiomed e San Camillo non sarebbero più convenzionate.
I finanzieri veneziani, quando si sono presentati - martedì pomeriggio - nel suo studio a San Giovanni e Paolo e poi nella casa veneziana poco distante - hanno cercato soprattutto i tabulati delle presenze del reparto di Otorinolaringoiatria e le sue agende personali. Quei dieci giorni, infatti, potrebbero aumentare e le agende potrebbero essere utili per dimostrare ulteriormente dove si trovava sulla base degli appuntamenti che lui stesso si è appuntato. Il medico si è difeso sostenendo che c’è più di qualcuno che lo odia e che sarebbe pronto a organizzare un tranello per metterlo in difficoltà, come ad esempio entrare nel suo computer in ospedale e modificare, aggiungere, tutto questo per metterlo in difficoltà. Ma per entrare nel suo computer ci vuole una password che soltanto lui possiede, a meno che non abbia deciso di averla rivelata a colleghi, segretarie e infermieri, che così possono penetrare nella sua posta quotidianamente.
I contratti dell’Asl 12 per i primari prevedono tra le altre clausole che anche i primari segnalino le loro presenze ed assenze, questo soprattutto per l’organizzazione del lavoro e che lo facciano via computer. Su questa base, grazie al l’anonimo che ha segnalato alla Procura il presunto assenteismo di Bordin, gli inquirenti hanno potuto controllare se si trattava di una maldicenza o di fatti realmente accaduti. Il primario è così finito sul registro degli indagati per truffa aggravata e falso e non è escluso che possa essere sentito dal pubblico ministero che coordina le indagini. Naturalmente solo se lo vorrà, visto che gli indagati hanno la facoltà di astenersi dal parlare, rimanendo in silenzio. È probabile, comunque, che le strategie difensive di Bordin dipendano anche dall’avvocato difensore che si sceglierà o che, presumibilmente, si è già scelto. L’inchiesta giudiziaria sul suo conto, comunque, potrebbe terminare nel giro di qualche settimana.
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