Si getta sotto un treno, muore a 22 anni
SAN DONA'. Tragico suicidio ieri sera lungo i binari della linea ferroviaria Trieste-Venezia. Un giovane, M.N., di 22 anni, residente a San Donà, è stato travolto poco prima delle 19 lungo i binari all’altezza di via Unità d’Italia, a San Donà, poco prima della stazione di Fossalta di Piave. Inizialmente non si era capito se si trattasse di un suicidio o di un incidente. Successivamente, però, gli agenti della Polfer di Mestre e i carabinieri di San Donà hanno accertato la tragica verità: suicidio. Il ragazzo, con le cuffiette alle orecchie, si è sdraiato sul binario aspettando l’arrivo del treno. In serata sono stati contattati i familiari del povero ragazzo per avvisarli della tragica notizia.
Ad accorgersene, intravedendo la sagoma tra i binari, è stato il macchinista del regionale 1048, che ha subito avvertito il personale dell’altro treno in arrivo, il 2686. Quest’ultimo ha proceduto “marcia a vista”, come si dice in gergo ferroviario. Tutti i convogli in transito si sono fermati in attesa dell’arrivo di carabinieri, vigili del fuoco, 118 e la Polfer. I treni lungo la linea Trieste-Venezia hanno subito notevoli ritardi fino a dopo le 20.
Il tragico avvenimento ha scosso anche i passeggeri e i molti automobilisti in transito al sottopasso ferroviario di via Unità d’Italia.
Come detto a lanciare l'allarme, poco prima delle 19, è stato il macchinista di un treno regionale proveniente da Portogruaro, che ha notato una sagoma scura nei pressi della massicciata ferroviaria. Al dramma umano per la morte di un ragazzo del posto di soli 22 anni, si sono aggiunte le inevitabili ripercussioni sul traffico ferroviario, con disagi per le migliaia di pendolari che a quell’ora affollano i treni per far rientro a casa.
A sera inoltrata il bilancio era di due regionali lenti da e per Portogruaro soppressi: il 10052 e il 10055. Almeno altri cinque i regionali che hanno accumulato ritardi.
Il più pesante per il 2686, che ha accumulato oltre 90 minuti di ritardo. Gli altri regionali hanno viaggiato con ritardi di circa 50 minuti.
Ma ovviamente i ritardi e i disagi passano in secondo piano rispetto al dramma umano che si è consumato. La circolazione ferroviaria è ripresa poco dopo le 20.
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