Si getta nel Piave, salvato dai canoisti
Si è gettato dal ponte della Vittoria, ieri pomeriggio verso le 16. Un 28enne è stato salvato da alcuni canoisti che si stavano allenando. I pescatori sulle rive non hanno creduto ai loro occhi: «Ha spiccato un salto velocissimo e si è tuffato, questione di pochi secondi». Si tratta di un 28enne di San Donà da pochi giorni rientrato dall’estero e fuggito dall’ospedale dov’era in cura. È stato miracolosamente salvato da un gruppo di canoisti che stava pagaiando lungo il fiume, proprio sotto il ponte. In lontananza, i pescatori che stazionano sui pontili in riva al Piave hanno visto che l’uomo stava camminando sulla passarella del ponte.
Il giovane ha fumato una sigaretta, poi gettata, quindi ha scavalcato la ringhiera del ponte e si è gettato nel vuoto fino a piombare in acqua con un tonfo che ha sollevato l’attenzione di tutti quanti si trovavano nella zona. Quando è riemerso, pochi secondi dopo, era quasi immobile che galleggiava a pelo d’acqua. Fortuna ha voluto che in quel momento si avvicinassero proprio gli atleti del Canoa Club di San Donà. Uno di questi, Mattia Puglia, lo ha raggiunto con la sua canoa e gli ha lanciato un salvagente. Il tuffo da una simile altezza avrebbe potuto tramortirlo, rendere più difficoltoso il salvataggio. Poteva anche rischiare di schiantarsi sul manufatto in cemento immerso in acqua. Invece è riemerso, come se non fosse accaduto nulla di grave.
A quel punto, il 28enne si è aggrappato all’imbarcazione affusolata. Il canoista lo ha tranquillizzato e invitato ad avvicinarsi alla barca per farsi trascinare a riva. Il giovane ha acconsentito, improvvisamente più calmo dopo lo choc di un simile tuffo. Intanto, altri che si trovavano attorno al parco fluviale e al chiosco hanno dato l’allarme. Erano comunque sulle sue tracce anche i carabinieri, avvertiti assieme alla famiglia appena dopo la fuga che era avvenuta pochi minuti prima dall’ospedale. «Abbiamo sentito il tuffo», racconta Mattia Puglia, «e subito capito che qualcuno si era gettato nel Piave. Mi sono allora avvicinato per cercare di aiutarlo, lanciandogli il salvagente. Lui se lo è tenuto stretto e con calma gli ho detto di attaccarsi alla canoa. Non ha detto nulla, lo abbiamo trascinato a riva e poi è stato trasportato in ambulanza all’ospedale. Tutto si è svolto in pochi minuti, fortunatamente è andata bene».
Il 28enne di San Donà era in cura all’ospedale secondo i primi accertamenti, rientrato da un soggiorno all’estero. Sembra che fosse fuggito a metà pomeriggio, non si sa verso quale destinazione. Era in preda a una sorta di ribellione confusa che non è sfuggita ai sanitari. Dopo la fuga, questi hanno immediatamente chiamato i carabinieri e i genitori. Il giovane è arrivato al ponte direttamente dall’ospedale, come in una rocambolesca fuga, ha fumato una sigaretta e poi si è lanciato nel vuoto. I sanitari lo hanno trasferito all’ospedale, sottoposto a un Tso, trattamento sanitario obbligatorio, e ricoverato in osservazione.
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