Si getta dall’ultimo piano del grattacielo

Un volo nel vuoto da 16 piani. Così è morto Nicola Vazzoler, 44 anni, assicuratore di San Donà, residente in corso Trentin. Ieri pomeriggio, intorno alle 16, alcuni amici lo hanno visto camminare tranquillamente in via Risorgimento, passando davanti al bar Roma.
Ha salutato con un cenno e poi ha continuato la sua strada che lo stava conducendo inspiegabilmente verso la morte. Vazzoler è entrato nel grattacielo dal portone affacciato sulla via Risorgimento, poi è salito fino all’ultimo piano nel silenzio, probabilmente salendo in ascensore. Si è gettato da una finestra rivolta sul lato dell’argine del Piave, dove i carabinieri di San Donà hanno trovato un grosso vaso di latta, a quanto sembra utilizzato per sporgersi e poi per lanciarsi.
È piombato sulla vasta tettoia in cemento dei garage che si trovano alla base della costruzione, la più alta della città, nella parte retrostante, dove si estende il cortile. Il 44enne è morto sul colpo.
L’allarme è stato dato da alcuni residenti che hanno sentito il tonfo sopra i garage. Una signora si è affacciata dalla finestra e ha trattenuto a stento un grido di terrore. Un colpo così forte a seguito dell’impatto, che le attività commerciali di via Risorgimento hanno sentito un sussulto improvviso, addirittura avvertito il tremore della luce negli uffici. In pochi secondi, tanti sono usciti per capire cosa stesse accadendo. Dalle finestre che danno verso l’argine, i residenti hanno avuto modo di capire per primi che si era consumata una tragedia. Hanno chiamato i carabinieri di San Donà che sono giunti sul posto con i vigili del fuoco e l’autoambulanza del 118. Inizialmente si è pensato a un incidente, ipotesi poco dopo accantonata dai carabinieri che hanno rinvenuto anche il vaso utilizzato per sporgersi dalla finestrona. I militari hanno accertato poco più tardi l’identità del corpo riverso sui garage, informando immediatamente il magistrato per avere l’autorizzazione alla rimozione della salma, ricomposta successivamente alla cella mortuaria dell’ospedale.
Nicola Vazzoler era molto conosciuto a San Donà. Lo zio Francesco, ex direttore della cantina sociale, era fratello gemello di suo papà legatissimo alla famiglia.
Il padre, che aveva lavorato in banca per molti anni, era morto alcuni anni fa, mentre è ancora viva la mamma che vive in corso Trentin, tanto attaccata al suo unico figlio. Nicola si era diplomato al liceo scientifico Galilei, ottimo studente, lavorava come assicuratore libero professionista presso un ufficio in via Carrozzani. Vazzoler non era sposato, ma da anni aveva una compagna a lui molto legata con la quale conviveva in via Jesolo, dietro il municipio. Non aveva figli. Appassionato di tennis, era conosciuto come un uomo riservato e molto educato, di ottima e stimata famiglia.
Un tragico gesto che ancora non trova motivazioni e sul quale stanno svolgendo indagini i carabinieri della compagnia di San Donà che hanno mantenuto il massimo riserbo.
Anche gli amici e conoscenti non si spiegano i motivi di un simile gesto che ha sconvolto la città in un nebbioso pomeriggio di novembre.
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