Si finge agente ma è smascherato dai “colleghi” veri

SANTA MARIA DI SALA. Si finge agente di polizia penitenziaria, smascherato dalla polizia ferroviaria, va a processo per le dichiarazioni mendaci ma il giudice lo assolve perché il fatto non sussiste....

SANTA MARIA DI SALA. Si finge agente di polizia penitenziaria, smascherato dalla polizia ferroviaria, va a processo per le dichiarazioni mendaci ma il giudice lo assolve perché il fatto non sussiste. Ha dell’incredibile la vicenda diPedro Pastore, 23 anni di Santa Maria di Sala, che il 17 luglio dello scorso anno si è presentato alla polfer. L’uomo il 16 luglio, a Treviso, assiste a un tafferuglio e il giorno dopo, di sua spontanea iniziativa, si presenta agli agenti per collaborare con la giustizia come testimone. Gli agenti lo ascoltano e poi lo identificano. Pedro Pastore si dichiara agente di polizia penitenziaria in servizio al carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia ma, scusandosi per la dimenticanza, dichiara di aver scordato a casa il tesserino di riconoscimento ma presenta comunque, quale documento di riconoscimento, la carta di identità. Gli agenti a quel punto verbalizzano la sua deposizione e, dopo, verificano l’identità. Ma a quel punto, con loro sorpresa, scoprono che l’uomo non è altro che un pregiudicato per reati contro il patrimonio e la pubblica fede e, naturalmente, non è assolutamente un agente della polizia penitenziaria. A quel punto viene spedito a giudizio ma di fronte al giudice per l’udienza preliminare Andrea Odoardo Comez, l’avvocato difensore Pascale de Falco ha smontato l’accusa del pubblico ministero e l’uomo è stato assolto con formula piena.

Davide Massaro

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