Si fa un selfie con l'amante a Venezia e la moglie lo scopre
VENEZIA. Come rovinare un matrimonio usando male le nuove tecnologie. Ne sa qualcosa un rappresentante di cinquant’anni scoperto dalla moglie, che già sospettava di lui tanto da farlo spiare da un detective privato, sul suo profilo Facebook mentre abbraccia appassionatamente in piazza San Marco a Venezia ai piedi della basilica e tra i colombi la sua segreta fiamma. Perché con la mania del selfie – che ormai ha contagiato anche i vip, da Renzi a Totti – il rappresentante ha voluto immortalare il magico momento in compagnia della bella mora di vent’anni più giovane di lui. Ma nella fregola ha scattato l’immagine e in modo compulsivo, sbagliando tasto, ha inviato quello scatto galeotto direttamente sul proprio profilo. La prova provata del tradimento che gli è costato la separazione.
E dire che la consorte – una coetanea di buona famiglia – sospettando una tresca vista le sue continue assenze da casa giustificate per i classici motivi di lavoro aveva incaricato di spiarlo un’agenzia investigativa. Nel giro di un paio di mesi i detective erano riusciti a scoprire che il rappresentante, che vive a Lucca, si era legato a un’impiegata trentenne. E c’era la possibilità di sorprenderli in "flagranza di reato" perché lui a novembre aveva organizzato un week end a Venezia con la nuova fiamma facendo credere alla consorte – che aveva mangiato la foglia assecondandolo e fingendosi dispiaciuta per la sua assenza improvvisa – di dover assistere a un convegno importantissimo con un paio di imprenditori suoi fedeli clienti.
L’investigatore privato con una sua collaboratrice erano partiti a loro volta per il capoluogo veneto per cogliere la coppia in flagrante adulterio. Avevano prenotato nello stesso albergo e addirittura, fingendosi pure loro fidanzati, si trovavano a pochi passi dal rappresentante e dall’impiegata proprio nel momento in cui si sono fatti il selfie. Logico che le riprese fotografiche e filmate dei detective si sono rivelate fondamentali per la causa di separazione. Ma forse alla moglie tradita sarebbe bastato controllare il profilo facebook del marito per evitare i costi dell’agenzia privata.
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