Si fa male in discoteca giovane risarcito
Si era lesionato un piede in una discoteca del Trevigiano, risarcito un giovane di San Donà che ha ottenuto 12 mila euro. La vicenda risale al 2004 quando un 29enne si trovava con alcuni amici all’interno della discoteca ex Supersonic, a San Biagio di Callalta. Verso le 4 di mattina stava per lasciare il locale quando si è ferito al piede calpestando dei cocci di vetro sulla pista da ballo, residui di bottiglie di birra frantumate.
Allora si è rivolto all’avvocato Angelo Lorenzon di San Donà per chiedere un congruo risarcimento. Il Tribunale di Treviso in primo grado ha rigettato con sentenza del 31ottobre 2011 le richieste di risarcimento danni considerando le testimonianze apprese “in contrasto tra loro” e perché mancava la prova del danno.
Ma il legale non ha mollato la presa. La Corte di Appello di Venezia, con sentenza del 6 aprile 2016, ha ritenuto che la testimonianza dell’addetto al controllo dell’ingresso non fosse da ritenersi attendibile, poichè era possibile che “considerata l’ora tarda e il deflusso di gente giacchè era il momento della chiusura, il personale non si fosse accorto dell’incidente”.
«Su tali basi e sulla prova testimoniale», spiega l’avvocato Lorenzon, assieme alla dottoressa Virna Maci, «ovvero la testimonianza dei tre amici del giovane, la discoteca è stata condannata a pagare 12.000 euro di risarcimento in quanto proprietaria e custode della cosa ai sensi dell’articolo 2051 del codice civile, non essendo stata data prova alcuna che il fatto lesivo sia dipeso da caso fortuito. Tale pronuncia è interessante perché riconosce in capo al gestore e al proprietario di un locale l’obbligo immediato e diretto, responsabilità oggettiva, di tenere in sicurezza sempre e comunque il locale notturno». (g.ca.)
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