Si è spento il sorriso della giornalista e archeologa Fiorenza Ferretti

A lungo cronista del nostro giornale era specialista nell’arte e nei miti sahariani. Aveva curato una raccolta di fiabe Tuareg. Lascia il marito e una figlia di 13 anni.

VENEZIA. Si è spento oggi il sorriso di Fiorenza Ferretti, 53 anni, a lungo redattrice della Nuova dove si è occupata con grande professionalità di cronaca nera e giudiziaria. Fiorenza Ferretti è nata a Pontedera (Pisa) nel 1960 e si era laureata all’università di Pisa in lettere classiche, indirizzo archeologico-orientalistico.

Giornalista professionista dal 1990, era entrata nel gruppo Finegil-La Repubblica-l’Espresso prima al “Tirreno” e poi alla “Nuova”. Dopo la nascita della figlia Nella Aisha aveva lasciato i quotidiani per collaborare con riviste scientifiche italiane e francesi specializzate in archeologia del Sahara, di cui era profondamente innamorata assieme al marito, Piero Spanio.

I suoi articoli sono apparsi su: Sahara Journal, Africa (Rivista dell'ISIAO, Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente), "Le Saharien" (Associazione La Rahla, Amicale des Sahariens), "Cahiers dell'AARS" (Association des Amis de l'Art Rupestre Saharien).

Ha curato inoltre, per l'editore Giunti, una raccolta di fiabe tuareg pubblicata nel 2002 e da una diecina di anni curava il supporto culturale di viaggi-spedizione in Africa per conto di operatori turistici specializzati. Ha viaggiato a lungo nei paesi della fascia sahariana e subsahariana. Fiorenza ha svolto anche attività di ricerca sulla letteratura di viaggio al femminile, aspetti etnografici ed archeologici dei paesi africani, leggende etniche.

Alla famiglia le condoglianze dei giornalisti e del personale della “Nuova di Venezia e Mestre”.

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