Si è costituito l’investitore della ragazza

Noale. È un imprenditore: si è presentato dai carabinieri. Riuscito l’intervento alla gamba destra della sedicenne
Di Alessandro Ragazzo

NOALE. Si è costituito il conducente che venerdì sera, in via San Dono a Noale, ha investito una 16enne del posto che voleva immettersi sulla provinciale tenendo in mano la bicicletta. Si tratta di un imprenditore di 41 anni di Chirignago, alla guida della Mercedes Classe B che attorno alle 20 viaggiava in direzione Massanzago: è stato denunciato. Nel frattempo la ragazzina è stata operata alla gamba destra, sta bene ma non se la caverà in tempi brevi.

Svolta. Ieri alla caserma di Noale si sono presentati l’uomo assistito da due legali. I militari erano già sulle sue tracce, avendo raccolto elementi utili già subito dopo l’impatto, tra cui un codice che faceva risalire alla vettura. Stavano facendo le ultime verifiche, quando in via dei Tigli è arrivato l’imprenditore; venerdì sera era andato in confusione e, poi, vedendo i giornali di questi giorni, ha capito che l’investitore era lui. A questi si sono aggiunti gli appelli della 16enne, della madre e degli stessi militari, che lo invitavano a farsi avanti per non incorrere in guai più seri. Sconvolto per l’accaduto, ieri mattina ha chiamato gli avvocati e con loro è andato a Noale, dove è stato subito ascoltato. Appena saputa la notizia, la mamma della ragazza ha voluto ringraziare quanti sono stati vicini alla sua famiglia. «A partire dai carabinieri», dice la signora, «ma pure agli amici che hanno permesso di arrivare al conducente. Grazie a tutti».

Intervento. La notizia che l’imprenditore si è costituito, è arrivata quasi in contemporanea all’uscita della 16enne dalla sala operatoria dell’ospedale di Camposampiero. Tutto è andato bene e i medici hanno ridotto le fratture di tibia e perone della gamba destra. Per il piede sinistro saranno fatti altri accertamenti, mentre per il braccio sinistro i sanitari aspettano che si sgonfi e, in seguito, decideranno come procedere. È indubbio che l’adolescente rimanga in reparto per altri giorni e la prognosi resta fissata al mese, o poco più.

L’affetto. Sono stati tanti, a partire dagli amici, che sono andati a trovare la 16enne. «… E una cosa ti dico», si legge nel cartellone scritto e firmato da decine di amici, «nessun male potrà ferirti, sei una roccia e pure questa la passerai. Di questo ne siam sicuri tutti».

E attorno tanti cuoricini colorati attorno. La ragazza è seguita minuto dopo minuto dalla mamma. «C’è rabbia per quanto è successo», racconta, «e in questi giorni mia figlia ha sofferto molto per le medicine e le cure somministratele, tra morfina e antidolorifici. Una tragedia vederla in un lago di sangue». Poi pensa alla scuola, che la 16enne dovrà saltare per un lungo periodo. «Non voglio che perda l’anno perché ha appena iniziato il triennio specialistico», dice la mamma, «e, nel caso, mi sacrificherò con il lavoro pur di non vederla bocciata. Di certo dovrà stare a casa per un bel po’ e ne parlerò con i professori: mia figlia è brava a scuola».

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