«Si è accasciato a terra senza neanche tossire»
JESOLO. Saranno celebrati venerdì alle 15 nella chiesa parrocchiale di Jesolo Paese i funerali di Fabiano Momentè, il 63enne ex responsabile dell’ufficio di collocamento di Jesolo, morto improvvisamente lunedì sera al ristorante Miravalle di Jesolo Paese mentre stava mangiando. È morto per asfissia meccanica, a causa di un pezzo di carne che gli ha bloccato la trachea impedendogli di respirare e provocando il conseguente arresto cardiaco.
I sanitari del 118, subito chiamati dai titolari, hanno cercato di rianimarlo per circa un’ora, ma purtroppo il suo cuore ha cessato di battere dopo che già avevano estratto dalla gola la carne che aveva ostruito la trachea. Poco prima, mentre stava mangiando da solo seduto al tavolo, si è sentito improvvisamente male e si è accasciato. Di tanto in tanto andava nel noto ristorante di Jesolo Paese a salutare gli amici e quella sera aveva deciso di fermarsi per cena anche se era da solo. Il personale e il titolare, Renzo Baccega, sono accorsi quando lo hanno visto accasciarsi e hanno dato l'allarme. Nel frattempo, un amico ha chiamato la moglie e i figli che sono accorsi.
Ma Momentè purtroppo è spirato mentre i sanitari cercavano di salvarlo disperatamente. I titolari del ristorante sono costernati dal dolore: «Formuliamo le nostre condoglianze alla famiglia», ha detto il titolare Renzo Baccega, «tutto è accaduto in pochi secondi, non ha tossito, si è accasciato a terra e noi abbiamo subito chiamato il 118 per chiedere aiuto».
Sposato con la signora Patrizia, Fabiano aveva avuto due figli a lui molto attaccati, Federica di 29 anni e Giulio di 21, quest’ultimo ex calciatore con l’Ac Jesolo di cui il papà era fervente tifoso. Poi l’adorata mamma, Elsa, cui era legatissimo. Fabiano Momentè aveva giocato a basket in gioventù, poi si era appassionato al calcio come tifoso del figlio e della squadra. La stessa squadra dell’Ac Jesolo che domenica allo stadio, per ricordarlo, poserà una maglia e un mazzo di fiori nel posto in cui era solito sedersi a vedere la partita. Aveva lavorato all’ufficio collocamento di Jesolo come responsabile per diversi anni prima di andare in pensione e dedicarsi alla sua famiglia e all’altra sua passione che era lo sport. Tutti lo ricordano come un lavoratore e una persona generosa e disponibile. La sua morte ha destato profonda impressione anche per le circostanze in cui è avvenuta.
Giovanni Cagnassi
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