«Si dedicava solo al lavoro e alla famiglia»
SAN DONA’. Lavoro e famiglia. Erano queste le due passioni di Adriano Bergamasco, 48 anni, che viveva in una casa in via Palladio 10 a San Donà con i due figli, Giacomo di 18 e Giuliano di 16 anni. Si era trasferito in riva al Piave nel 1988, ma, nonostante vivesse qui ormai da tanti anni, non era molto conosciuto in città. Di origini veneziane, ha vissuto la giovinezza a Villaggio Laguna, a Campalto. Una volta sposatosi, ha cambiato comune. Quando è giunta a San Donà la notizia della sua scomparsa a causa del terribile incidente stradale a Portegrandi, molti hanno cercato di ricordare chi fosse la vittima. Non lo si vedeva spesso in zona, anche perché lavoro e famiglia lo tenevano molto impegnato. Era dipendente a Murano della vetreria Cenedese, dove era specializzato nella molatura del vetro, mestiere delicato che svolgeva con la massima preparazione ed estro. Era spesso a Venezia, per motivi di lavoro e di vecchie amicizie. Aveva, infatti, molti amici in tutta la provincia, un uomo pieno di energie e iniziativa, sempre giovanile, pronto a trascorrere assieme agli amici momenti di festa e di svago. In tanti lo ricordano sempre sorridente, entusiasta e propositivo. La maggior parte del suo tempo, però, lo dedicava ai due figli cui era tanto attaccato. Vivevano con lui, sempre molto uniti e vicini al padre, che li adorava. Famiglia, amici e conoscenti si sono chiusi nel dolore per la sua tragica morte che ha destato una profonda impressione in città. «Era solare», racconta la sorella Natalina Bergamasco, «una persona davvero splendida, tutto famiglia e lavoro, aveva iniziato a lavorare a 14 anni e non ha mai smesso: me ne devo fare una ragione, ma non so come ce la farò, perché mi manca già». «Era una persona schietta e onesta», racconta un amico e collega, «uno che diceva le cose come stanno».(m.a.- g.ca.)
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