Si cercano i video hard nel bordello cinese chiuso

Mogliano. Il computer sequestrato dai carabinieri è al vaglio degli investigatori Lunedì la maitresse ai domiciliari sarà sentita per l’interrogatorio di convalida
Di Fabiana Pesci

MOGLIANO. Fossero solo le agendine a far tremare i clienti della maitresse di Mogliano. Tra sottovesti rosso fuoco, gel lubrificante e profilattici, i carabinieri di Mestre hanno sequestrato pure un pc che potrebbe aprire agli investigatori nuovi scenari. Video home-made di sesso con i clienti? Il materiale è a disposizione dell’autorità giudiziaria e sarà vagliato al più presto.

È lunghissima la lista di oggetti sequestrati in casa della maitresse di nazionalità cinese arrestata a Mogliano: ovviamente sono stati recuperati gli oggetti del mestiere, dall’abbigliamento ai condom passando per una lampada con il paralume rosso, giusto per creare l’atmosfera.

Poi le agendine, un classico degli appartamenti a luci rosse, in cui la donna (arrestata con l’accusa di sfruttamento della prostituzione) segnava preferenze e caratteristiche fisiche dei clienti. Ma nelle mani degli inquirenti sono finiti anche due telefoni cellulari, uno smartphone Samsung e un vecchio Nokia, che venivano utilizzati per prendere gli appuntamenti. Come dire che non era proprio proprio solo sesso, nella casa di Mogliano è stato trovato pure un dizionario di italiano: in altre parole, le prostitute qualche frasetta si impegnavano pure a spiaccicarla. Nel pc invece potrebbero nascondersi particolari bollenti, i video che sono stati filmati durante le prestazioni (ovviamente su espressa richiesta dei clienti).

Il mosaico è ancora tutto da ricostruire, ma i tasselli sono ben definiti. Intanto lunedì mattina la maitresse finita ai domiciliari, assistita dall’avvocato Andrea Zambon, del foro di Treviso, sarà sentita dal giudice per le indagini preliminari nel corso dell’interrogatorio di convalida. Diversi gli escamotage e le procedure di sicurezza che attuava la donna per tutelarsi nei confronti di eventuali controlli da parte delle forze dell'ordine, come ad esempio la prassi di "dirottare" i clienti su un civico diverso da quello dell'appartamento al fine di controllare dalla finestra, in sicurezza, chi fosse il reale cliente e se corrispondesse alla descrizione fornita dallo stesso per telefono. Una volta raccolte le testimonianze necessarie e accertato che ci si era imbattuti in un altro caso di sfruttamento, grazie anche ad appostamenti e pedinamenti, i carabinieri sono entrati in azione arrestando la maitresse cinese.

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