Si cerca una soluzione per il caso Cona
VENEZIA. Riunione ieri a Roma tra i prefetti dei capoluoghi di Regione, il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il capo del Dipartimento Libertà civili e Immigrazione, Mario Morcone, sulla situazione migranti. Al centro dell’incontro, al quale ha partecipato Domenico Cuttaia, i nuovi sbarchi con un aumento consistente di persone da ospitare e la necessità che ora c’è di accogliere e gestire anche i minori non accompagnati che fino ad ora erano a carico dei comuni dove avvenivano gli sbarchi o dove le navi della nostra Marina li sbarcavano dopo averli raccolti in mare. Per Venezia, poi, c’è e rimane il problema della caserma di Conetta, dove sono ospitati centinaia di migranti e la situazione rischia di esplodere in ogni momento.
La riunione di ieri, già programmata da tempo, non aveva all’ordine del giorno anche la questione Cona. Ieri il sindaco Alberto Panfilio ha detto: «Non mi aspetto che risolvano il problema di Conetta a breve. Oltre alle solite raccomandazioni per l’accoglienza diffusa o l’individuazizone di un nuovo centro da usare come la caserma di Conetta, non hanno altre idee. Quindi l’eventuale individuazione di una struttura, eventualmente porterà la soluzione del problema fra qualche mese, non a breve. Per il resto non interpellano certo me, mi arriva qualche lettera e niente più», commenta sconsolato il primo cittadino. Ieri alle 12.30 è scaduto il bando per la ricerca di 621 posti nei 27 Comuni del Veneziano che ne ospitano meno del 50% rispetto alla quota loro assegnata, e in molti casi non ne ospitano proprio nessuno. Entro ieri quindi si dovevano presentare i soggetti interessati a proporsi per l’accoglienza nel rispetto del perimetro del bando che prevede tra l’altro strutture di accoglienza con una capienza massima di 60 posti. Il bando della Prefettura - che ha come faro il principio dell’ospitalità diffusa - nasce per alleggerire i Comuni che oggi ospitano molti migranti, a partire dall’assembramento dell’ex base militare di Cona, e per cercare di spronare quei Comuni che fino a oggi si sono fatti da parte, in alcuni casi per scelta, in altri per la mancanza di strutture disponibili per progetti di accoglienza. Ma, a quanto pare, ora c’è il rischio che la Prefettura si trovi presto nelle condizioni di dover individuare un luogo adatto per l’accoglienza così come per l’ex base di Cona. (c.m.)
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