Si blocca il trasporto dei tre “bomboloni”

Da superare lo scalino di due metri dalla chiatta alla banchina. Mistero sulla stradina costruita per il passaggio a Val da Rio

CHIOGGIA. Bomboloni ancora fermi all’ingresso del porto, ma è spuntata una stradina, che costeggia la banchina, che servirà per il trasporto “interno” a Punta Colombi.

I tre serbatoi del gpl, trainati in Val da Rio mercoledì mattina, sono ancora lì, spostati solo di qualche metro per le condizioni meteo, probabilmente a causa di alcune difficoltà di trasporto non calcolate in anticipo. Nel frattempo però è comparsa una stradina, in terra battuta, che costeggia la banchina, creata ad hoc per trasportare i serbatoi con i millepiedi senza uscire sulla strada ordinaria che richiederebbe permessi e mezzi speciali. Il lungo viaggio dei serbatoi dalla Sicilia a Chioggia in realtà non è ancora finito. Alla meta mancano pochi metri, ma il trasferimento non appare così semplice come si potrebbe immaginare. I bomboloni, lunghi 60 metri e con un peso sulle 400 tonnellate, arriveranno al cantiere di Punta Colombi da terra, sopra i millepiedi. La cosa si è complicata però quando all’arrivo sulla banchina di ingresso di Val da Rio si è scoperto che ci sarebbe un divario di almeno due metri dal filo della banchina ai serbatoi che rende impossibile scaricarli direttamente.

Chi è pratico di manovre in banchina dice che la soluzione potrebbe arrivare con l’affondamento della chiatta, la Amt Explorer, per arrivare a livello. Ieri intanto la chiatta è stata spostata di qualche metro, con il traino di due rimorchiatori chioggiotti, a causa delle previsioni di maltempo, in modo da sistemarla in una posizione più riparata.

C’è poi il mistero della stradina comparsa dal nulla. «I serbatoi non usciranno dal porto», spiega il presidente del comitato per il rilancio del porto, Alfredo Calascibetta, «dall’oggi al domani abbiamo visto una nuova stradina, interna, che costeggia la banchina e che consentirà di portare i bomboloni fino a Punta Colombi da dentro il porto. Per farla è stato tombinato un canale demaniale e sarà abbattuta la recinzione portuale per uscire. Si tratta di una strada in terra battuta, che ovviamente non è stata collaudata. Reggerà al peso dei serbatoi, carichi di azoto, e dei millepiedi?».

In molti in porto si stanno chiedendo se, non solo reggerà la stradina, ma la stessa banchina che è omologata per pesi di altro tipo. Lo si scoprirà nei prossimi giorni. Sul fronte politico il prossimo impegno è fissato per lunedì 28 alle 9.30 quando si riunirà il tavolo con tutte le forze politiche, come deciso all’unanimità dal Consiglio comunale, per stilare un documento dettagliato da portare all’attenzione del Ministero per lo sviluppo economico. Nel documento saranno inserite tutte le perplessità, i punti ritenuti oscuri, le conseguenze dell’impianto sulle attività economiche (porto, crocieristica, turismo, attività produttive), i dubbi della popolazione e le anomalie autorizzative.

Il tavolo sarà aperto solo ai politici, ma i comitati (No Gpl, rilancio porto) daranno comunque un contributo scritto di cui tener conto.

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Agenzia Candussi. Nave de Vero Marghera

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