Si barrica in casa con fucile, fatto uscire e arrestato
VENEZIA - I carabinieri hanno arrestato un uomo che dopo essersi barricato in casa minacciando di sparare loro contro con il fucile da caccia, si è arreso alla fine di una lunga trattativa. Così Antonio Rosin, 57 anni, di Meolo, è stato condannato dal giudice alla misura degli arresti domiciliari. I militari di San Donà di Piave e di Meolo si erano attivati dopo che era stata segnalato nelle vicinanze della stazione dei pullman a San Donà un uomo, come già accaduto la scorsa settimana, che aveva compiuto atti osceni. Dalla descrizioni fatte dei testimoni e dalla visione delle immagini del circuito di videosorveglianza comunale, i carabinieri hanno capito di chi si trattava. Per questo si sono diretti all'abitazione di Rosin, e qui lo hanno visto scendere dalla propria auto e varcare l'ingresso dell'abitazione. Quando i militari hanno suonato il campanello, Rosin ha urlato loro di allontanarsi, altrimenti avrebbe sparato. Così dicendo si è avvicinato ad una finestra imbracciando un fucile da caccia. A questo punto i militari hanno chiesto rinforzi, allertando anche il personale specializzato per fare la trattativa. Nel frattempo la sorella di Rosin, parlandogli a distanza, lo ha convinto ad uscire per fumare una sigaretta. Non appena varcato l'uscio per aderire all'invito, l'uomo, che in quella circostanza non aveva con sè alcuna arma, è stato immediatamente immobilizzato dai carabinieri. In casa sono stati trovati una doppietta da caccia calibro 12, con una cartuccia in canna, e altre 11 cartucce accanto al fucile.
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