Si avvicina il processo per “Milly”
Gli avvocati difensori di Monica Busetto, Alessandro Doglioni e Stefano Busetto hanno sin da subito annunciato l’intenzione di ricorrere in Cassazione, proprio a fronte delle dichiarazioni di Susanna Lazzarini, che arrestata per il delitto di Francesca Vianello, si è poi accusata anche di quello di Lida Taffi Pamio, in casa della quale ha lasciato il suo Dna. Nel frattempo, il 24 febbraio chiederanno al Tribunale del riesame di scarcerare Monica Busetto e concederle gli arresti domiciliari, dal momento che non ha mai tentato di fuggire durante l’anno in cui è restata libera, dopo l’arresto di Milly Lazzarini. Tanto più che si tratta di una vicenda ancora aperta: le pm D’Alessandro e Tavarnesi attendevano proprio le motivazioni della Corte d’Appello per poter chiudere il fascicolo a carico di “Milly” Lazzarini e chiederne il rinvio a giudizio per l’omicidio Taffi Pamio, in un procedimento indipendente - ma indissolubilmente intrecciato - da quello Busetto, condannata per il possesso di quella collanina spezzata con una microscopica traccia di Dna non rilevata alle prime analisi, ma trovata nei laboratori della Scientifica a Roma. «Contaminazione», dice la difesa. «Tecniche diverse», sostengono i giudici. Le motivazioni dell’appello forniscono alla Procura un omicidio a “quattro mani”, del quale Busetto si proclama innocente. Intanto, Lazzarini (difesa dall’avvocata Cozza) attende in carcere gli sviluppi delle indagini: è stata condannata a 30 anni dalla gup Barbara Lancieri per l’omicidio di Francesca Vianello, amica della madre (come lo era anche la signora Lida) uccisa per una manciata di euro. (r.d.r.)
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