«Sì all’accesso regolato per tutto l’anno»
VENEZIA. «Ben venga un accesso regolato dei turisti in piazza San Marco, come auspica il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, ma che sia esteso anche ad altri punti critici di Venezia e che presupponga un sistema di controlli che non sia limitato solo ai giorni di punta del Carnevale o a quelli dei ponti primaverili o autunnali, ma che sia permanente, per mettere al riparo luoghi-simbolo della città, come è ad esempio appunto la Basilica di San Marco, ma anche il ponte di Rialto, sotto il profilo della sicurezza».
Il primo procuratore di San Marco, Carlo Alberto Tesserin, raccoglie così le intenzioni espresse dal ministro Franceschini per quanto riguarda l’area marciana, per cui anche il Comune starebbe pensando all’introduzione di un contapersone per “chiuderla” nei momenti critici, ma va anche più in là, pensando al sistema-città nel suo complesso. «L’assalto alla gioielleria in Piazza San Marco con i fumogeni di qualche giorno fa», dice ancora Tesserin, «che ha provocato l’immediato intervento delle forze dell’ordine, che ringrazio, dimostra che i problemi possono verificarsi non solo nei giorni critici, quando l’area è strapiena, ma praticamente in qualsiasi momento. Per questo servono controlli e vigilanza permanenti con una programmazione che deve riguardare tutti i soggetti interessati. Noi stiano facendo la nostra parte. Abbiamo già introdotto i tornelli di accesso per l’ingresso al campanile di San Marco e presto lo faremo anche per la Basilica, con l’utilizzo di un biglietto, sia pure gratuito, per l’ingresso. E abbiamo già un sistema efficiente di telecamere che ci consente di sapere in ogni momento quante persone sono in Basilica e cosa stanno facendo. Ma vorremmo fare ancora di più. Se ci fosse un sistema più efficiente di controllo del metal detector, che ci consenta di avere informazioni più precise sui frequentatori della Basilica, lo adotteremmo immediatamente».
Per Tesserin è fondamentale una collaborazione che sia allargata a tutte le istituzioni interessate all’assalto dei turisti, non solo il Comune, con una logica di programmazione dei flussi, che fino ad oggi ancora non si è vista realizzata. «È un sistema che deve riguardare l’intera città, anche se siamo consapevoli che ad esempio San Marco, come Rialto può essere uno dei primi obiettivi sensibili», insiste Tesserin, «e per questo pensare di limitare il controllo degli accessi ai giorni di punta rischia di non essere sufficiente. È certamente una misura a cui siamo favorevoli e verso la quale, se chiamati a partecipare, collaboreremo, ma non basta per una città come Venezia. Ciascuno deve fare la propria parte, ma poi serve una regìa complessiva e un sistema di controlli allargati che non può riguardare certamente solo il Comune, ma chiama in causa direttamente anche lo Stato e le sue forze dell’ordine».
Intanto, presto per entrare nella Basilica di San Marco ci vorrà il biglietto, vidimato passando attraverso i tornelli che saranno installati di fronte all’ingresso principale nel giro di sei mesi. Le prescrizioni volute dalla Soprintendenza ammettono non più di 3.000 persone al giorno in chiesa e cioè circa 300 all'ora, ripartite nell'arco di dieci ore d'apertura. I tornelli meccanici sono già stati sperimentati con successo per l'ingresso, in questo caso a pagamento, al campanile di San Marco. Ora saranno sostituiti da tornelli elettronici, di più moderna concezione. Gli stessi che entro sei mesi saranno installati anche in Basilica e per i quali sarà previsto appunto l'uso del biglietto da parte dei visitatori che vogliono entrare. In questo modo sarà possibile controllare con esattezza sempre la situazione degli ingressi e garantire maggiore sicurezza, anche se San Marco è appunto già dotato di un sistema di telecamere.
L’Ateneo di San Basso, che è di fronte all’ingresso laterale della Basilica, in piazzetta dei Leoncini, sarà trasformato nel luogo di emissione dei biglietti per la visita alla chiesa.
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