Sì agli allacciamenti per chi risiede in alloggi occupati
“L’acqua è un diritto. Veritas criminale”. Recita così lo striscione esposto ieri mattina negli uffici Veritas di via Cardinal Massaia da una sessantina di giovani dell’assemblea sociale per la casa. Dopo il sit-in in piazza Mercato, a Marghera, di sabato scorso, ieri blitz a sorpresa negli uffici Veritas, pieni di gente impegnata nelle pratiche per gli allacciamenti. I giovani dei centri sociali e della rete dell’associazione hanno atteso negli uffici della società, senza intralciare i cittadini alle prese con le varie pratiche, l’arrivo del dirigente Maurizio Calligaro. Obiettivo, ottenere per le case occupate dall’associazione, una quarantina, il diritto all’allacciamento ai contatori dell’acqua nelle case occupate, per lo più abitazioni sfitte di proprietà dell’Ater. Oggi, in mattinata, il presidente dell’Ater Alberto Mazzonetto incontrerà i rappresentanti dell’associazione che si batte da tempo per il diritto alla casa e ha riavviato le iniziative in città chiedendo una moratoria per gli sfratti per morosità, cresciuti del 30 per cento causa crisi economica, e una politica di recupero da parte di Ater e Comune che non lasci sfitti per anni tanti alloggi. Tra l’altro, dopo le occupazioni a Marghera, parte ora una serie di controlli per valutare il numero di alloggi lasciati sfitti nella terraferma mestrina. Per l’incontro all’Ater, previsto un sit-in dalle 10.30. Calligaro, dirigente Veritas, ha portato la voce dell’amministrazione comunale che ha scelto di aprire di nuovo i rubinetti, consentendo gli allacciamenti alla rete idrica per quegli occupanti che risultano residenti nell’alloggio. «È questa la posizione concordata e verificata con vicesindaco e assessore alla casa», ha spiegato. E la conferma arriva dal vicesindaco Simionato: «Parliamo di occupazioni di case sfitte o dichiarate non assegnabili. Anche se l’occupazione si configura sempre come un atto illegale non è pensabile non garantire l’allacciamento quando negli alloggi occupati sono presenti dei minori e il rischio di un divieto simile è quello di una contraddizione evidente, visto che l’acqua è un diritto di tutti». Insomma, si ammorbisce in questa fase molto critica sul fronte casa l’attività di contrasto del Comune ai casi di occupazione, tutt’altro che tollerati in città. «Si tratta di tentare di contenere una emergenza sociale come quella della casa, anche se», ammette il vicesindaco, «resta il fatto che non si può assolutamente fare da sè. Di recente con la Prefettura abbiamo anche stilato un accordo per evitare situazioni di questo tipo». Soddisfatti ovviamente i giovani dei centri sociali e dell’associazione sociale per la casa. In prima fila anche Michele Valentini del centro Rivolta e Tommaso Cacciari, armati di megafoni. Nessun problema con la polizia arrivata negli uffici Veritas per controllare la situazione. I giovani che occupano gli alloggi sfitti, spiega il portavoce Rolando, si impegnano nell’autorecupero di alloggi abbandonati, sporchi e dove sono state spesso trovate siringhe e versano un affitto all’Ater che va dai 50 ai 100 euro al mese, a seconda dei casi. Una tariffa stabilita dall’occupante e pagata all’Ater con regolari bollettini postali. Di recente Comune e Veritas avevano sollecitato l’Azienda Territoriale, presieduta da Mazzonetto, a fornire un dettagliato elenco delle situazioni di occupazione presenti nel territorio comunale. Lista che però ancora non si è vista.
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