Short Film Festival “Corti”, tosti e giovani da tutto il mondo
VENEZIA. Quarta edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, da domani al 22 marzo a Venezia, il Festival internazionale dei “corti” organizzato dall’Università e tutto dedicato ai lavori inediti realizzati dagli studenti di cinema di tutto il mondo.
Oggi in Auditorium Santa Margherita l’apertura ufficiale della IV edizione, il concorso internazionale di cortometraggi realizzati da studenti delle scuole di cinema di tutto il mondo. Tra gli appuntamenti di oggi alle 15 “Studiare da regista”, i saggi accademici di Luigi Di Gianni, Liliana Cavani e Emidio Greco, alle 17 “Oltre lo schermo: il 3D”, alle 18.30 l’inaugurazione, alle 19 “Short Film Festival Meets Zero”: incontro con il Collettivo Zero, l'esplosivo team di creativi che di recente ha spopolato con la serie di campagna di corti #coglioneno, una protesta originale e ironica, composta da tre spot-parodie che, spopolando su Facebook e collezionando visualizzazioni su YouTube, ha attirato l’attenzione sull’insofferenza dei lavoratori creativi, sottoutilizzati e quasi sempre mal pagati. Il festival, il primo in Europa interamente concepito, organizzato e gestito da un’università, mantiene fede alla sua mission di essere una manifestazione pensata dai giovani per i giovani.
Trenta le opere in gara per il concorso internazionale, provenienti da svariati Paesi, Argentina, Giappone, Stati Uniti, India. Fra i temi più ricorrenti delle pellicole di questa edizione sfera dell’individuo, spesso donna o appartenente alla categoria dei “deboli”, vittima di violenze sia fisiche sia psicologiche, molto spesso a opera di un gruppo.. Dalla Bolivia (paese presente per la prima volta al festival) con la particolarissima e struggente animazione di “Memento Mori” della giovane Daniela Wayllace, all’India con Endever-After di Kunal Madan, nel quale una ragazza è adescata su internet, per poi essere vittima di uno stupro di gruppo, tema purtroppo di stretta attualità. Dalla Spagna arriva invece Los demonios di Miguel Azurmendi, nel quale tre ragazzi sfogano la noia picchiando un barbone senza apparente motivo, mentre la produzione tedesca God is the greatest di Kai Gero Lenke rappresenta un episodio esemplare della violenza che le vittime civili devono subire in una guerra come quella in atto in Siria, dove è ambientato il cortometraggio.
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