Shopping di lusso a Venezia con le carte di credito clonate
In questi giorni di piena estate, il I Gruppo della Guardia di Finanza di Venezia sta intensificando la presenza discreta dei propri uomini nel centro storico della città, al fine di contrastare le varie forme di criminalità economica.
Nelle maglie dei controlli, tra gli altri, è finito M.M.M., cittadino inglese di 20 anni, apparentemente giunto in Veneto come turista, per trascorrere un breve periodo di vacanza. Un giovane distinto ed elegante che, in questi giorni, ha vagato fra i negozi più esclusivi di Venezia, acquistando articoli di ogni genere, delle griffes mondiali più note ed importanti, spendendo migliaia di euro. Nell’acquistare beni di lusso, però, oltre allo charme e ai modi garbati, utilizzava carte di credito clonate.
Le Fiamme gialle lagunari lo hanno fermato in un albergo del centro storico veneziano, dopo aver ricostruito tutta la filiera dello shopping seguendo le tracce telematiche lasciate dai mezzi di pagamento. Dopo alcuni tentativi di acquisto con una carta di credito clonata, effettuati in una nota maison a Verona, è scattato l’alert sull’utilizzo del mezzo di pagamento fraudolento ed è immediatamente iniziata la caccia all’uomo: M.M.M. è stato individuato a Venezia, intento a ritemprarsi in albergo dopo il cospicuo bottino della giornata di shopping esclusivo.
L’uomo, infatti, aveva già acquistato vari oggetti di pelletteria di lusso presso un negozio in Calle XXII Marzo, polo veneziano dell’alta moda, ed aveva tentato di effettuare un ulteriore acquisto presso un altro negozio esclusivo della stessa zona.
Nei confronti del soggetto, denunciato in violazione della normativa sul riciclaggio di denaro, è stato effettuato il sequestro dei beni trovati al momento del fermo (una borsa, uno zaino ed un portafogli di una nota griffe), per un valore di oltre 5000 euro, nonché le 12 carte di credito clonate American Express che aveva al seguito.
Sono in corso ulteriori accertamenti per individuare eventuali ulteriori acquisti fraudolenti, nonchè i complici del cittadino inglese.
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