Shopping a Pasquetta, nuove proteste
Nonostante siamo a pochi giorni da lunedì di Pasquetta, alcuni dipendenti delle catene commerciali della città, sapranno solo oggi (quando verranno formalizzati i turni della prossima settimana), se il primo aprile, Lunedì dell’Angelo, dovranno o meno lavorare, abbandonando le famiglie e rinunciando al consueto pranzo. L’ipermercato Auchan ha deciso, sull’onda dei problemi di parcheggio dovuti al raddoppio della galleria dello shopping del centro commerciale, di spalancare le porte il primo aprile, ovvero il giorno di Pasquetta: il centro terrà aperto anche il 25 aprile, Festa della Liberazione, e chiuderà il primo maggio, Festa dei Lavoratori. Almeno questo è quanto deciso finora, che è però sempre suscettibile di modifiche come avvenuto in queste settimane.
Il Valecenter di Marcon, invece, chiuderà i battenti il Lunedì dell’Angelo, mentre aprirà il 25 aprile, nonostante il Comune negli anni passati non avesse condiviso in pieno la scelta, e rimarrà chiuso il primo maggio. Il Centro Le Barche ha ufficializzato che non aprirà a Pasquetta e l’orientamento è quello di tenere aperto sia il 25 aprile che il Primo maggio, anche se sono ancora possibili cambiamenti in “zona Cesarini”. «Abbiamo da poco avuto la certezza», spiega Roberta Gatto della Filcams Cgil, «che Panorama per Pasquetta e 25 aprile terrà aperto per il primo maggio non è stato ancora deciso, in compenso la buona notizia è che Pittarello e Coop di zona Auchan, a Pasquetta terranno chiuso e Coop anche il primo maggio». «Il problema però», precisa, «rimane, perché alla fine in un modo o nell’altro, il Lunedì dell’Angelo saranno in tanti aperti e la spesa si potrà fare un po’ ovunque».
Ecco perché oggi, per tutta la giornata, Cgil, Cisl e Uil allestiranno un banchetto in piazza Ferretto, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, dove sarà possibile raccogliere firme contro la liberalizzazione: «Firme», spiega, «per avviare un referendum: le aperture spinte ledono la famiglia, è vero ci sarà anche qualcuno che tiene chiuso, ma in generale nell’area di Mestre, rimarrà tutto aperto e noi siamo assolutamente contrari a questo trend».
«Ricordiamo», aggiunge, «che il contratto nazionale prevede la non obbligatorietà del lavoro in determinati giorni, inoltre sul primo maggio non c’è chiarezza e come al solito le grandi catene faranno conoscere la propria volontà solo all’ultimo minuto».
Nel frattempo questi sono anche gli ultimi giorni per firmare la raccolta di sottoscrizioni avviata da Confesercenti con il sostegno della Cei, che sta facendo incetta di consensi in tutte le parrocchie della Provincia.
Marta Artico
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