Shamira Minozzi presenta il calendario cristiano-islamico

L’artista italiana ha illustrato l’opera al ristorante Fairouz «Ci ricorda che condividiamo culture differenti e inclusive»
Di Marta Artico
Foto Agenzia Candussi/Morsego/ Mestre, ristorante Fairouz via Olivi/ "A cena con l'autore" Presentazione del libro e del calendario di Shamira Minozzi
Foto Agenzia Candussi/Morsego/ Mestre, ristorante Fairouz via Olivi/ "A cena con l'autore" Presentazione del libro e del calendario di Shamira Minozzi

Gli insegnamenti comuni di Gesù e del profeta Mohammad, i versi del Vangelo e quelli del Corano. Anna Shamira Minozzi, artista italiana ispirata alla calligrafia islamica, parte da un presupposto: che Dio è bellezza, in qualsiasi modo lo si chiami e l'arte unisce i popoli, le culture le religioni, gettando un ponte anche dove non sembra possibile.

Venerdì sera, al ristorante libanese Fairouz di via Olivi, ha presentato il suo calendario cristiano-islamico, pubblicato per il terzo anno consecutivo, un'esplosione di colori che scalda il cuore, un unicum nel nostro territorio, così come l'idea da cui è scaturito: “Holy Words for peace. God s Beauty and he loves Beauty”. Un incontro informale, durante il quale i convenuti hanno potuto ascoltare la spiegazione delle tavole che affrescano il calendario ogni mese dell'anno, e che sono un estratto e una sintesi della sua arte unica al mondo. L'artista nata a Pordenone e residente a Portogruaro ma soprattutto cittadina del mondo, unica donna italiana che entra grazie al suo dono nelle più importanti moschee arabe, infatti, con la sua arte apre un mondo nuovo anche a chi non aveva mai pensato di voler approfondire un universo oggi più che mai troppo poco conosciuto. Ancora una volta Shamira presta un'esplosione di “colori” alla causa del dialogo, convinta che solo cultura e conoscenza possono stimolare il rispetto reciproco.

Il calendario vuole mettere in evidenza come sia possibile e stimolante una convivenza tra aspetti diversi di diverse culture: numeri e lettere occidentali insieme a caratteri arabi, successioni di eventi ricordati nelle due diverse tradizioni, richiami artistici e culturali. «Quanto siamo vicini, culturalmente, al mondo arabo e cosa ci unisce, in realtà? È questa la domanda che mi rivolgono più spesso», ha spiegato.

«L'idea alla base di questo calendario sta nell'usufruire del fatto che esso, comunicandoci il progredire continuo della nostra esistenza, può anche quotidianamente ricordarci che condividiamo la quotidianità con culture differenti dalla nostra e che la diversità è arricchimento, è stimolo alla curiosità di conoscere l'altro e che il rispetto reciproco è fondamentale per vivere in pace. Bisogna procedere per inclusione e non per esclusione: non questo o quello, ma questo e quello».

Assieme al calendario anche il primo libro dell'artista “La bellezza dell'altro”, testo che racconta il “viaggio di Shamira Minozzi attraverso la bellezza di segni e linguaggi a lei sconosciuti». «Il libro», ha raccontato, «riporta un'ampia serie di opere nelle quali si può apprezzare la visione innovativa dell'arte calligrafica da me proposta, nella quale l'arte orientale si fonde con la tecnica e la vivacità del gusto occidentale, oltre che a presentare vere e proprie nuove composizioni calligrafiche».

Presente alla serata anche il presidente della comunità islamica di Venezia e Provincia, Amin Al Ahdab, il quale ha lodato Shamira per il suo coraggio e il suo andare controcorrente in un momento storico difficile. L'Ambasciata dell'Arabia Saudita ha già richiesto 200 copie del volume da donare per Natale al personale e alle autorità diplomatiche italiane. A seguire una cena libanese per i presenti.

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