Sgravi, prima mazzata alle coop

Chioggia. Consegnate le cartelle Inps da mezzo milione di euro. In ballo il futuro di centinaia di soci

CHIOGGIA. «Sentenze? No. A noi non ancora. In compenso, però, ci sono arrivate, mercoledì, le cartelle esattoriali che ci ingiungono, entro cinque giorni, il pagamento della quota capitale del presunto credito che l’Inps reclama nei nostri confronti». Michele Boscolo Marchi è il presidente della cooperativa Vongolari, una delle tre cooperative di Chioggia (le altre due sono Mare Azzurro e Coopesca) coinvolte nella vicenda degli sgravi contributivi, erogati dal 1995 al 1997, in base a una legge italiana, di cui, adesso, l’Inps chiede la restituzione in base alla normativa europea.

Una classica vicenda “all’italiana” in cui le sentenze dei tribunali hanno, dapprima, dato ragione alle imprese beneficiarie dei contributi ma, poi, complice qualche intervento legislativo (la finanziaria di Monti) rivoltato completamente la frittata.

È infatti recentissima (13 marzo) la pubblicazione della sentenza con la quale il Consiglio di Stato accoglie l’istanza dell’Inps, che era ricorsa contro la sentenza del Tar veneto, circa la legittimità del recupero degli sgravi a suo tempo erogati all’hotel Cipriani.

Può anche stupire ma alcune aziende, come il suddetto hotel e il Casinò di Venezia, avevano usufruito di quegli sgravi, perché destinati alle imprese con sede nei centri storici, così come le tre cooperative di pesca chioggiotte. E la sentenza negativa per il Cipriani è, giocoforza, un precedente negativo anche per i pescatori. «Per ora ci è arrivata solo la cartella relativa alla quota capitale (un milione e mezzo, complessivamente per le tre coop, ndr). Tra qualche settimana, a Roma, ci sarà un incontro al Ministero in cui si discuterà se sia possibile evitare l’applicazione degli interessi» continua Boscolo Marchi «ma, in ogni caso, per noi è un problema: quei soldi non li abbiamo e se ci concedono una rateizzazione adeguata possiamo pagare, ma se li vogliono tutti subito, le coop dovranno abbassare le saracinesce lasciando a casa decine di persone che hanno famiglie da mantenere e mutui da pagare». Un’eventualità che, per Chioggia, sarebbe una tragedia: le tre cooperative in questione, infatti, sono tra le più grosse della città e hanno centinaia tra soci e dipendenti.

Diego Degan

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