Sgravi, ipotesi pagamento a rate «Trattativa aperta con l’Europa»

I rappresentati delle 160 aziende costrette a restituire i soldi hanno incontrato il sottosegretario Gozi La prossima settimana se ne parla a Roma, il 12 giugno vertice tra il governo e la Commissione
Di Francesco Furlan
Italian State Secretary for European Affairs Sandro Gozi arrives prior to a General Affairs council meeting of EU Ministers at the EU Headquarters in Luxembourg, 24 June 2014. ANSA/NICOLAS BOUVY
Italian State Secretary for European Affairs Sandro Gozi arrives prior to a General Affairs council meeting of EU Ministers at the EU Headquarters in Luxembourg, 24 June 2014. ANSA/NICOLAS BOUVY

Nonostante la missione sia quasi impossibile il governo ha avviato una trattativa con la Commissione Europea per cercare di trovare una soluzione al caso degli sgravi contributivi - goduti da 160 aziende veneziane tra il 1995 e il 1997 e di cui l’Europa ha chiesto la restituzione con gli interesse, per totali 90 milioni di euro - quanto meno per ottenere una rateizzazione delle somme da pagare.

Lo ha spiegato ieri il sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega agli Affari europei, Sandro Gozi, incontrando una rappresentanza degli imprenditori colpiti dalla vicenda. L’occasione è stata data da un’incontro organizzato dal candidato sindaco Felice Casson all’hotel Russott di Mestre per parlare delle opportunità offerte a Venezia dai fondi europei. La preoccupazione delle imprese è stata rappresentata da Lucio De Majo, rappresentante del settore del vetro di Murano, da Vittorio Bonacini, per gli albergatori, mentre in sala erano presenti anche i rappresentanti delle cooperative di pesca, tra i quali Luigi Vidal. «Dopo le ultime sentenze, stanno arrivando le intimazioni di pagamento da parte di Equitalia e ci sono aziende che in pochi giorni rischiano di chiudere», si è sfogato De Majo chiedendo un incontro formale a Roma con il sottosegretario, «per sgravi di cui abbiamo goduto come previsto dalle legge italiana, non perché abbiamo barato. L’Europa li ha richiesti indietro e negli ultimi anni il governo si è totalmente dimenticato della vicenda, lasciandoci con il cerino in mano».

I margini di trattativa sono molto stretti: impossibile che l’Europa rinunci ai soldi, possibile però che conceda una rateizzazione, normalmente non concessa per le restituzioni di aiuti di Stato. Lo ha ricordato anche Gozi che non ha voluto illudere i suoi interlocutori ai quali ha garantito un incontro, la prossima settimana a Roma, per approfondire un caso che però già conosce bene.

«Questa vicenda è uno dei tanti cocci che ho ereditato dai precedenti governi», ha spiegato il sottosegretario, «e per il quale abbiamo già avviato un negoziato con la Commissione europea». Il 10 giugno è in programma un incontro con l’Avvocatura di Stato in vista del confronto, il 12, con i membri della Commissione. «Come sanno gli imprenditori coinvolti il problema è che l’Italia è già stata condannata per i finanziamenti, e che adesso siamo in giudizio perché non abbiamo pagato. E i margini di manovra sono molto stretti».

In casi come questi, ha aggiunto il sottosegretario, da molto tempo ormai vale il principio Deggendorf in base al quale gli sgravi ritenuti illegittimi vanno restituiti, tutti. Ecco perché il governo sta lavorando per ottenere almeno una rateizzazione delle somme da restituire, anche se è chiaro che più dobbiamo aspettare e più dobbiamo restituire e quindi si tratta di costruire una soluzione che ponderi tutte queste cose, e soprattutto che metta in salvo le aziende». Di quale soluzione trovare si discuterà a Roma, nell’incontro convocato per i prossimi giorni. Nelle scorse settimane anche Confindustria aveva scritto una lettera aperta a Renzi - acquistando una pagina sui quotidiani locali - chiedendo al governo di trovare una soluzione.

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