Sgravi fiscali, le imprese vincono anche al Tar
Dopo quella davanti ai giudici del Tribunale del lavoro un’altra vittoria degli avvocati che difendono le imprese veneziane contro l’Inps, che ha riavviato l’azione di recupero degli sgravi contributivi del triennio 1994-97 dopo l’intervento della Commissione europea. Ieri, infatti, il Tribunale amministrativo regionale ha accolto la richiesta degli avvocati Alfredo Bianchini e Francesca Busetto e ha sospeso l’efficacia dei formulari che l’Istituto di previdenza ha inviato ad alberghi ed altre imprese. I due legali veneziani avevano presentato ricorso per conto degli hotel Cipriani della Giudecca, Monaco, Londra, Giorgione, Principe, Continental, Concordia Gabrielli, Metropole Bonvecchiati, Savoia & Jolanda, Rialto, La Fenice e Ala di Venezia, Quattro Fontane del Lido, e per la società Rosa Salva.
Come si ricorderà la Commissione europea, nel 1999, aveva dichiarato che le agevolazioni concesse alle imprese veneziane erano incompatibili con la libera concorrenza. A quel punto l’Inps aveva emesso le cartelle esattoriali, ma lo scorso anno i giudici del Lavoro di Venezia le avevano annullate sul presupposto del mancato accertamento di violazioni dei principi della concorrenza e della incidenza negativa sugli scambi intracomunitari. ma il governo Monti, con la legge di Stabilità del dicembre scorso ha di fatto annullato le sentenze della magistratura e ha introdotto un sistema in cui dovrebbero essere le imprese a dare la prova di non aver falsato la concorrenza.
Così gli imprenditori veneziani si troverebbero a dover versare i contributi per quegli anni, aumentati degli interessi: ad esempio il calcolo per l’hotel Cipriani supera i due milioni di euro. Gli avvocati Bianchini e Busetto nel loro ricorso sottolineano che i giudici del Lavoro veneziani avevano «correttamente ritenuto che in mancanza di una puntuale attività istruttoria volta ad accertare l’incidenza dell’agevolazione concessa sul piano della concorrenza non si potesse dar luogo ad alcun recupero». Per i due legali veneziani i due articoli della legge di stabilità che si occupano della materia «rappresentanto un vero e proprio concentrato di abusi: del diritto e del buon senso». Avrebbero inoltre violato «ben più di una dozzina di norme della Costituzione», così hanno anche avanzato la tesi dell’incostituzionalità delle norme. Si scandalizzano, poi, del fatto che una legge possa cancellare le sentenze della magistratura. Infine, contestano il formulario così come è stato impostato. Il Tar del Veneto ha accolto la richiesta di sospensiva e ha fissato per il 10 maggio la discussione.
Giorgio Cecchetti
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