Sgravi, corsia veloce per salvare le imprese

Deciso in Senato il sì solo in Commissione (e non in aula) agli interessi semplici La restituzione dei contributi illegittimi sarà meno gravosa per chi li ha ricevuti
Un momento nell'aula del Senato durante le dichiarazioni di voto sul Def, Roma, 27 Aprile 2016. ANSA/ GIUSEPPE LAMI
Un momento nell'aula del Senato durante le dichiarazioni di voto sul Def, Roma, 27 Aprile 2016. ANSA/ GIUSEPPE LAMI

Passo avanti parlamentare importante per il disegno di legge che limita il pagamento degli interessi semplici e non composti per le imprese veneziane che hanno usufruito degli sgravi contributivi poi giudicati illegittimi dall’Unione Europea. L’XI Commissione del Senato, presieduta dal senatore Maurizio Sacconi (Area Popolare NCD – UDC) ha deciso all’unanimità, su sollecitazione del Senatore Mario Dalla Tor (dello stesso partito), di approvare il disegno di legge sugli sgravi contributivi per le imprese di Venezia e Chioggia, in sede deliberante: basterà quindi il via libera della Commissione senza passare dal Senato, accorciando notevolmente i tempi di approvazione definitiva del provvedimento.

La definitiva approvazione di questo disegno di legge permetterà appunto alle imprese veneziane e chioggiotte di pagare gli interessi semplici e non composti e garantirà continuità aziendale a molte delle imprese coinvolte, che rischiavano in caso contrario la chiusura.

Al momento, le imprese veneziane hanno restituito oltre 20 milioni di euro in conto capitale mentre pende ancora la questione degli interessi che il provvedimento in via di definizione dovrebbe risolvere e che secondo una stima, potrebbe far risparmiare circa 30 milioni di euro.

Soddisfatte Confindustria Venezia, l'Associazione Veneziana Albergatori, Ance Venezia e Legacoop Veneto. Le associazioni sottolineano «come tale risultato si sia ottenuto grazie a una relazione virtuosa non è usuale: le associazioni di categoria coordinate sul medesimo obiettivo, la politica che, al di là dello schieramento di appartenenza, ha lavorato compatta, per sostenere il territorio e una buona circolazione dell’informazione tra rappresentati e rappresentanti».

Occorre ricordare, inoltre, che con la pronuncia del 17 settembre 2015, l’Italia è stata condannata a pagare ingenti sanzioni pecuniarie: 30 milioni di euro a titolo di sanzione forfettaria e 12 milioni di euro per ogni semestre di ritardo nell’esecuzione della sentenza.

Tira un sospiro di sollievo anche il Comune di Venezia per la notizia che gli interessi sugli sgravi alle imprese che l'Unione europea ha imposto di restituire saranno semplici e non composti, con un risparmio non indifferente per la stessa Amministrazione e per aziende partecipate come il Casinò. Non a caso il sindaco Luigi Brugnaro aveva più volte minacciato di voler fare causa allo Stato italiano sulla vicenda sgravi. il Comune ha già accantonato in bilancio 3,2 milioni per la restituzione degli sgravi e il Casinò, a sua volta, ne ha previsti altri 2 milioni e mezzo. Se avesse dovuto pagare anche gli interessi composti, avrebbe dovuto accantonare in bilancio altri 2 milioni di euro per il Comune e altrettanti per il Casinò. (e.t.)

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