Sgominata la banda degli orafi Dieci arrestati, sei a Mestre

Sono accusati di sette colpi compiuti tra il 2008 e il 2009 nel Nord Italia ai danni dei rappresentanti Sette sono sinti di famiglie stanziali in città: uno è stato preso nel nuovo villaggio di via del Granoturco
Di Carlo Mion

Furti ai danni di orafi e rappresentanti di preziosi avvenuti in mezza Italia del Nord tra il 2008 e il 2009, dieci finiscono in manette. Di questi, sei sono stati arrestati a Mestre, uno a Udine e gli altri erano già in carcere. Tranne tre, gli altri sono tutti appartenenti alle famiglie sinti Hudorovich e Braidic che vivono a Mestre stanziali. Uno è stato arrestato nel nuovo villaggio sinti di via del Granoturco, gli altri sono stati trovati nelle abitazioni dell’Ater di Favaro dove è stato assegnato loro un alloggio quando venne smantellato il vecchio campo di via Vallenari.

Sono indagati a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti e rapine in danno di rappresentanti di preziosi. Devono rispondere di sette colpi. Le ordinanze di custodia riguardano: Antonino Foti, 47 anni; Patrizio Hodorovich (25); Giuseppe Hudorovich (25); Paolo Hudorovich (39); Willi Hudorovich (40); Roberto Testa (70); Stefano Braidic (44); Claudio Braidic (41); Romeo Hudorovich (37); Giovanni Di Brita (38).

Nel corso dell’indagine è emersa la particolare professionalità della banda. Gli indagati, infatti, agivano sempre con la stessa tecnica, agganciando la vittima a bordo di autovetture, pedinandola, utilizzando trasmittenti per seguire l’auto, In diversi casi hanno posizionato sotto l’auto della vittima un “gps” per seguirla a distanza. Quindi, accertata la condizione più favorevole, la banda entrava in azione distraendo i rappresentanti e, utilizzando diversi stratagemmi tra cui la rottura di un vetro o la foratura di un pneumatico dell’auto della vittima, per costringerla a fermarsi per poi rubare il campionario.

Il primo colpo che ha dato l’avvio alle indagini è stato commesso a Genova nel 2008. Un rappresentante orafo, vicentino, giunto a Genova per far visionare il campionario a gioiellieri del capoluogo, venne derubato di una valigia, custodita nel bagagliaio blindato della sua Mercedes, contenente oro per un valore di circa 120.000 euro. I sinti riuscirono a procurarsi, attraverso i complici italiani, una copia delle chiavi dell’auto. Gli investigatori riuscirono a individuare due auto di persone con precedenti simili al furto commesso.

Sempre nel 2008, a Vicenza, rubarono cinque valigie contenenti campionario costituito da argento e pietre preziose, del valore complessivo di circa 20.000 euro sottraendole ad un rappresentate che le aveva lasciate sui sedili posteriori della propria auto. I ladri, nell’occasione, spaccarono i vetri posteriori laterali dell’auto e forzarono la catena che assicurava le valigie. Successivamente venne preso di mira un orafo a Formigine (Mo). E così poi a Valenza Po e Tortona, Complessivamente la banda ha messo assieme oltre mezzo milione di euro. Gli arresti sono stati compiuti dalla Squadra Mobile di Genova in collaborazione con la Mobile di Venezia e il reparto Mobile di Padova.

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