Sgominata a Mira la banda dei profumi tarocchi

Tre napoletani ritoccavano le false griffe per farle sembrare come gli originali e le vendevano nelle stazioni di servizio dell’A4 e in negozi compiacenti
MIRA. “Cucci”, “Dance&Gabriel”, “Farenight 32” , “j’Adro” , “Hogo” , “Chamele Paris” , “Acqua di Ciq”. Questi i nomi di fantasia che scimmiottavano marche di prestigio presenti su quasi 100 flaconi di profumi tarocchi, un’ottantina dei quali sequestrati giovedì scorso con un’operazione ad hoc dagli agenti della polizia locale di Mira a Borbiago. Merce che sarebbe dovuta essere smerciata proprio in Riviera del Brenta. Autori della truffa tre italiani di Napoli che giovedì mattina si trovavano nel piazzale del distributore Ip di Borbiago, sulla provinciale 81. Cercavano di abbordare chi era in sosta o intendeva fare benzina. Hanno cercato di vendere i profumi tarocchi anche a qualche profumeria della Riviera e del Miranese (prezzi dai 50 ai 250 euro). Per raggirare il consumatore, i tre napoletani appiccicavano il prezzo in modo tale da nascondere “l’errore” e rendere la custodia simile in tutto e per tutto all’originale (anche nel costo). Un’ottantina i flaconi recuperati in un furgone dagli uomini in divisa, entrati in azione con due pattuglie. Il reato per i quali sono stati denunciati è il 517 del codice penale, che impedisce di vendere prodotti «con nomi, marchi o segni distintivi nazionali o esteri atti a indurre in inganno il compratore sull’origine». Gli agenti della polizia locale di Mira sono intervenuti su segnalazione di commercianti e cittadini con i quali i tre erano entrati in contatto.


«Invitiamo a fare denuncia se si è incappati in questo tipo di truffa senza vergognarsi di esserci cascati», dice il comandante della polizia locale, Mauro Rizzi, «si tratta di truffe studiate a tavolino e fantasiose messe a punto da persone abituate a farle da anni».


Alessandro Abbadir


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