Sgarbi: «Staro a Venezia cinque anni e chiuderò i buchi sul Tiepolo»
Il critico è di nuovo soprintendente. Presenta una raffica di iniziative: da Bosch a De Dominicis, in collaborazione con i grandi musei del mondo. "Il mio contratto non dipende dalla durata del governo: starò qui a lungo"
Vittorio Sgarbi appena rinominato dal ministro Bondi
VENEZIA. «Imperverserò a Venezia per altri cinque anni, al di là di questo Governo perché questa è la durata del mio contratto da soprintendente del polo museale a Venezia». Così ieri da Palazzo Grimani Vittorio Sgarbi, appena rinominato dal ministro Bondi, ha lanciato una raffica di iniziative. «Nomina non più a rischio». Sgarbi - promossi direttori regionali gli altri due candidati al polo museale - non teme che il terzo spuntato, il soprintendente pugliese Fabrizio Vona, possa portare a un nuovo blocco della sua nomina alla Corte dei Conti. «E' stata fatta una valutazione comparativa dei titoli - ha detto - e l'incarico mi è stato ovviamente affidato, ma credo che Vona, visti i suoi diritti, debba essere risarcito».
«Chiuderò i "buchi" del Tiepolo
. Diktat del soprintendente anche sul discusso restauro degli affreschi di Tiepolo a Palazzo Labia, interrotto lasciando le pitture con i fori da consolidamento e seguìto dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici di Venezia. «Non accetto discussioni - ha detto - perché del restauro degli affreschi di Tiepolo a Palazzo Labia non possono occuparsi gli architetti, ma solo la mia Soprintendenza. Li hanno lasciati pieni di buchi, sembra gli abbiano sparato. Li chiuderemo e finiremo il restauro».
Tintoretto, nuovo avviso alla Biennale
. Sgarbi non ha ancora "digerito" il fatto che la Biennale, con il direttore di Arti Visive Bice Curiger, voglia esporre opere di Tintoretto per la Mostra di giugno. «A Tintoretto ho pensato per primo io - ha detto - e la Curiger non ha fatto nemmeno una telefonata in Soprintendenza per informare della sua iniziativa. Se alla Biennale vogliono esporre delle opere veneziane di Tintoretto, debbono chiederlo a me e in modo educato. Io metterò a confronto quelle della Scuola Grande di San Rocco, con dipinti di Jackson Pollock, durante la Biennale».
Da Bosch a De Dominicis
. Il nuovo soprintendente, nonché commissario del padiglione italiano alla Biennale, ha annunciato per il 2011 un programma torrenziale di mostre, specie tra Palazzo Grimani e Gallerie dell'Accademia, riconsegnate a dicembre, dopo la ristrutturazione. «Dopo Giorgione - ha detto - a Palazzo Grimani dal 18 dicembre esporrò le tre opere di Bosch da Palazzo Ducale, insiene allo straordinario Breviario Grimani, anch'esso opere di un'artista fiammingo, in arrivo dalla Marciana. Con il Louvre e con la Galleria Borghese di Roma, realizzeremo un'iniziativa espositiva che porterà La Tempesta a Parigi e a Venezia il Concerto campestre e L'amor Sacro e l'Amor profano di Tiziano. In primavera invece ospiteremo al Grimani le opere di Gino de Dominicis della Collezione Koelliker, a cui seguirà a giugno, per la Biennale, al secondo piano, l'esposizione delle opere d'arte contemporanea della Collezione di Francesca Thyssen. Sempre qui ospiteremo anche una mostra di Canaletto, recuperando anche i dipinti rinmasti invenduti alla recente asta di Milano, insiene al Quaderno di disegni dell'artista. In autunno arriveranno invece - grazie all'accordo con Gheddafi - alcune sculture romane da Leptis Magna. Tra febbraio e marzo, invece organizzerò una colossale mostra sulla pittura di Veronese, Tintoretto, Tiziano e Lotto in rapporto alla presenza di Vasari a Venezia all'inizio del '500. Alle Gallerie dell'Accademia, invece, per la Biennale, avremo la mostra di Lorenzo Lotto che sarà anche a Roma alle Scuderie del Quirinale e un confronto pittorico tra Lucien Freud e Fausto Pirandello». Questo, per ora.
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