«Sfregio all’antica bellezza di Palazzo Venanzio»

Portogruaro. Vittoria Pizzolitto (Pd) accusa il Comune di aver sistemato un “orribile gabbiotto” che deturpa l’antica sede del centro culturale
LAMANTEA - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - INTERNO PALAZZO ALTAN VENANZIO
LAMANTEA - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - INTERNO PALAZZO ALTAN VENANZIO

PORTOGRUARO. Sfregio al centro culturale e a Palazzo Altan Venanzio. Lo denuncia il consigliere comunale di minoranza Vittoria Pizzolitto (Pd), del gruppo “Centrosinistra più avanti insieme”. Pizzolitto ha trasmesso all’amministrazione comunale una lettera di protesta relativa alla soluzione adottata per una nuova area museale a Portogruaro. Si tratta, a suo giudizio, di una soluzione che compromette la bellezza del luogo. Pizzolitto parla di un vero «sfregio alla storia del palazzo», evidenziando la presenza di un “gabbiotto” che per lei e per altri non si addice al prestigio della struttura.

Nel sito del Comune di Portogruaro, in merito alla destinazione d’uso di Palazzo Altan Venanzio, si legge: «Oltre a nuove scaffalature, postazioni di studio, spazi per piccoli gruppi e attività didattiche e laboratoriali, sarà ricavata anche un’area per una nuova e interessante iniziativa museale che verrà a breve presentata. Questo ulteriore progetto contribuirà a confermare il ruolo di Palazzo Altan-Venanzio quale di riferimento culturale e sociale della comunità locale e del territorio».

Pizzolitto contesta la “trasformazione” e ritiene che le mura del palazzo vadano rispettate. «Palazzo Altan Venanzio», ricorda Pizzolitto, «è una sede prestigiosa che ospita il centro culturale di Portogruaro e rappresenta uno dei più begli esempi di architettura “veneziana” della città. Negli anni 1983-’85 il palazzo fu sottoposto a un restauro radicale, curato con sapienza dall’architetto Salvatore Nappi, così che le sale, come scriveva il grande Sansovino, continuarono ad essere “dritte dall’una all’altra faccia dell’abitazione… l’occhio corre per tutto liberamente, e i luoghi sono chiarissimi e pieni di sole”. Peccato che ora non sia più così, grazie all’orribile “gabbiotto” che l’Amministrazione comunale ha costruito per ospitare tre quadri di Luigi Russolo, nato nel mezzanino del palazzo il 1° maggio 1885. Sicuramente Russolo, che pure fu un profondo innovatore, soprattutto in campo musicale, non sarebbe soddisfatto nel vedere la bruttura che il Comune ha realizzato».

Pizzolitto accusa la giunta di non avere gusto nell’estetica e accusa Senatore e i suoi assessori di “sfrattare” la bellezza: «Forse la sala dove si riunisce la giunta, e che ospitava i quadri di Russolo di proprietà del Comune, non era adeguata alla bellezza, e pertanto meglio sfrattarla (la bellezza) dal palazzo per relegarla in un buco nero. Ad ulteriore dimostrazione che per fare bene le cose, oltre al confronto, ci vuole intelligenza e cuore, materie prime che sembrano scarseggiare al civico 1 di piazza della Repubblica».

Rosario Padovano

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