Sfrattati con gatti e cani per il mutuo non pagato
TESSERA. «Come fate a dormire la notte? Vergogna. Noi, Adriana, i cani, non molleremo». Lo striscione di “Cento Per Cento Animalisti” è spuntato ieri mattina appeso al cancello dello studio di consulenza fiscale che si occupa della messa all’asta della villetta di Tessera di proprietà di Adriana Guerra e Paolo Zanon, e dove vivono i loro gatti e i loro venti cani salvati dalla strada. «Due coniugi quasi ottantenni spinti dall’amore verso gli animali», si legge nella nota che ha accompagnato il blitz dell’associazione animalista, «anni fa hanno iniziato a raccogliere ed ospitare cani e gatti: creature provenienti da situazioni terribili, abbandonati per strada, salvati dalla vivisezione, tolti a umani che li seviziavano o affidati da canili e rifugi nei quali non riuscivano ad adattarsi. Animali non adottabili da nessun altro, che Adriana e suo marito hanno curato, nutrito, assistito e reso felici: il tutto a spese loro, senza nessun contributo di denaro pubblico. Poi, essendo cresciuto il numero dei “figlioli” (erano arrivati ad alcune decine), hanno comperato un villino con giardino. Ma la banca che ha concesso il mutuo per l’acquisto, a tasso variabile, ha alzato il tasso, fino a far arrivare l’importo delle rate a livelli che i due non riescono a coprire, con le loro pensioni».
Qui nascono i problemi, visto che la coppia non assolve ai suoi impegni finanziari da anni, come ammette. «La banca», spiegano gli animalisti, «intende appropriarsi della casa, già strapagata, per metterla all’asta e ha ottenuto un’ingiunzione di sfratto, che ora diverrà esecutiva». Martedì marito e moglie, assieme agli animali, verranno sfrattati.
«Questo nonostante i molti ricorsi fatti presentare dai loro legali», spiegano gli animalisti, «un atto incivile e crudele, che purtroppo non è caso raro nell’Italia di oggi».
«Volevano addirittura farci portare via i nostri amici a quattro zampe dall’Asl», racconta Adriana Guerra, «ma anche loro si sono rifiutati perché sanno come li tratto, l’amore che ci mettiamo, le situazioni da cui li abbiamo salvati. Siamo persone che nella vita hanno lavorato, pagato le tasse e si sono prese cura degli animali con le storie più tristi alle spalle, adesso ci vediamo portare via tutto ciò che abbiamo. È vero che non abbiamo pagato il mutuo a lungo, ma i tassi ci strozzavano, non ce la facevamo, e per questo ci siamo rivolti a un avvocato che sta portando avanti per noi una causa contro la banca, ma pare che non interessi a nessuno. Martedì cosa farò? Ci ritroveremo a passeggiare per via Triestina con i nostri cani. Chiediamo che ci lascino qui almeno finché non si chiarisce la nostra situazione: io e mio marito, i nostri animali non li lasceremo mai».
Marta Artico
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