Sfmr, si fermano i cantieri salta la coop costruttrice

La Cotau in liquidazione ha messo in sicurezza l’area e abbandonato i lavori
Lo stop improvviso dei cantieri, quasi un anno di paralisi, la ripartenza. E ora, nei cantieri per le stazioni del Sistema ferroviaria metropolitano regionale (Sfmr) della Gazzera e di via Olimpia siamo di nuovo punto a capo. Il cantiere maledetto, verrebbe da chiamarlo. Che con questa nuova tegola non sembra vedere la fine: nei giorni scorso la cooperativa padovana Cotau, in gravi difficoltà economiche, ha comunicato di non essere più in grado di procedere con l’avanzamento dei lavori previsti.


E i soci, a fronte di un bilancio che si chiuderà in rosso, ne hanno già deliberato la messa in liquidazione. Il progetto prevede la realizzazione delle due nuove fermate ferroviarie di via Gazzera e di Via Olimpia/Mestre Centro, sulle linee Mestre-Treviso e Mestre-Trieste. Ma ora si è bloccato tutto di nuovo. Nei giorni prima di Natale l’attività nei cantieri è andata scemando un po’ alla volta, il 23 dicembre sono stati messi in sicurezza, e ora più nessuno della Cotau tornerà per concludere i lavori per la realizzazione delle due fermate Sfmr. La cooperativa è stata costituita nel marzo di 2 anni fa con 17 soci e 24 addetti e un valore della produzione, stando all’annuario 2016 redatto da Legacoop, di oltre 3 milioni di euro. Una cooperativa formata da lavoratori che negli anni sono stati espulsi dalle aziende del settore e si sono riuniti tra di loro.


«Questo 2017 si chiuderà con il bilancio in rosso, le risorse per il cantiere dell’Sfmr ci sono arrivati solo in parte», dice il presidente della cooperativa, l’architetto Mauro Gnech, «e noi non siamo più in grado di andare avanti con il cantiere, lo abbiamo già comunicato a chi di dovere». E cioè al Consorzio Kostruttiva di Marghera (l’ex Coveco) da cui Cotau si era vista assegnare il cantiere, e la Regione. È un copione che si ripete nell’appalto da quasi 20 milioni di euro, consegnato il 3 settembre del 2009 e attualmente iscritto nell’elenco delle opere incompiute. L’appalto regionale era stato vinto dall’ex Coveco (poi Kostruttiva). Lavori a singhiozzo poi del tutto fermi dal Natale del 2014 a causa della cirsi della Cooperativa costruzioni (Cdc) di Modena, di cui nel giugno successivo è stata sancita la liquidazione coatta. Mesi di stasi, con la cooperativa Cotau subentrata alla fallita Cdc, e l’apertura di un complesso contenzioso sulle quietanze tra Regione e Kostruttiva. E’ dell’estate del 2016 la protesta dei lavoratori del Consorzio Kostruttiva e della Cotau per il ritardo nei pagamenti da parte della Regione Veneto degli Stati di avanzamento lavoro (Sal). Poi lo scorso aprile l’annuncio dell’accordo tra Regione e Kostruttiva. Prevedeva la conclusione dei lavori (arrivati al 70%) in complessivi 330 giorni «con stringenti scadenze intermedie finalizzate a consegnare alla cittadinanza già dal mese di novembre 2017 parte delle opere in via di realizzazione e attualmente sospese», spiegava una nota ufficiale della giunta regionale dettata dall’assessore regionale ai Trasporti Elisa De Berti. Da parte sua il consorzio Kostruttiva si era impegnato a presentare le quietanze dei pagamenti ai subappaltatori della ditta fallita. «I lavori si erano interrotti per problemi dovuti al fallimento della ditta incaricata di eseguire i lavori dal consorzio aggiudicatari dell'appalto e non da problematiche burocratiche o di natura finanziaria della Regione», aveva voluto precisare la Regione, che aveva deciso, a fronte dell’impegno di Kostrutiva, di riconoscere riserve per 1,8 milioni di euro. L’accordo approvato dalla giunta regionale avrebbe dovuto mettere fine alle diatribe per finire i lavori in undici mesi senza deroghe. Ma oggi prevedere una scadenza è impossibile. E ora il Consorzio Kostruttiva è alla disperata ricerca di un’altra cooperativa disposta a impegnarsi nei cantieri Sfmr.


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